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Cibo: sharing economy approda a tavola, è boom cene social

Menu a prezzi Pop nei "dating" con chef stellati

Redazione Ansa

(di Alessandra Moneti)

- Autonomi, curiosi, pronti a condividere anche con estranei l'incontro con l'alta cucina di chef stellati. Così appaiono i frequentatori delle cene social, con chef di grande appeal. E' l'ultima tendenza nelle città italiane - Roma, Milano e Torino in particolare - dove impazzano i temporary restaurant, ex spazi industriali o sociali, mense e dopolavori che saltuariamente ospitano incontri a tema food.

Dall'esperienza londinese del CoSoho, con dimostrazioni 'live' dell'arte culinaria di cuochi di primo ordine e innovativi nelle ricette e nelle tecnologie ai fuochi, a Roma prende spunto Cohouse che, nell'ex mensa dei ferrovieri sulla Casilina Vecchia, tra binari e resti di acquedotti romani, per tre giorni la settimana mette in cartellone incontri tra grandi chef e giovani. ''L'alta cucina qui sa proporsi in modo informale e incontrare un pubblico diverso che poi potrà essere incuriosito di provare l'esperienza nel vero ristorante. Fa bene anche a noi chef l'interscambio, lavorare in ambiti diversi e di tanto in tanto con una veste più casual'' ha detto Anthony Genovese de "Il Pagliaccio", unico a vantare due stelle Michelin nella capitale, per il quale le prenotazioni sono andate in overbooking. Nei tavoli sociali con almeno trenta commensali, spiega il promotore delle serate Alberto Bloise di "Cultivar media agency", "si ha un approccio Pop e conviviale che fa toccare con mano, a prezzi contenuti, le ultime tendenze in un mix di gusto, musica, bere miscelato".

In zona anche il ciclo di "Cene clandestine", preannunciate con un tam-tam sul telefonino, dove si portano tovagliette e centrotavola da casa per mescolare tutto in incontri a tavola con cuochi, designer e artigiani del gusto provenienti da tutta Italia.

Consolidano più esplicitamente i principi della sharing economy i 15 "social restaurant" a Torino, Roma, Milano e Lombardia che diventeranno oltre 50 entro marzo.

La piattaforma food dedicata al social eating spinge anche i single o chi viaggia per lavoro a pranzare o cenare al ristorante, ma a tavola con persone sconosciute. "Ancora una volta il cibo diventa veicolo di innovazione, condivisione e sperimentazione - commenta Gian Luca Ranno, ceo e co-fondatore di Gnammo - il ristoratore può inserire sulla piattaforma la propria proposta, con menu dedicato, prezzo stabilito e posti disponibili in un tavolo riservato. Con un click, gli utenti del social eating potranno prenotare la cena e sedersi a tavola con nuovi amici. Oggi i ristoranti hanno molti sistemi di food delivery e prenotazione, mancava tuttavia un nuovo strumento di aggregazione per il locale. L'idea è piaciuta a esercizi di tutti i livelli: si va da ristoranti stellati come il MagoRabin di Torino e il Gardenia di Caluso all'Hamburgheria. A tavola c'è spazio per tutti".

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