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Arriva Egoma, superfood giapponese che promette longevità

Da chef Bowerman "carciofo di lunga vita". Allo studio olio

Arriva Egoma, superfood giapponese che promette longevità

Redazione Ansa

 Le foglie sono simili a quelle del basilico. La pianta appartiene alla famiglia della menta. E il sapore è completamente nuovo per il gusto dei palati italiani. E' l'Egoma (PerillaFrutescens), una pianta del Sud-Est asiatico che promette di allungare la vita di dieci anni.

Si tratta di un superfood, presentato  a Milano, su cui il Giappone sembra puntare per costruire la dieta ideale per una popolazione in media tra le più anziane al mondo. Nella società nipponica le proprietà dell'Egoma sono note fin dai tempi antichi, ma questa specialità che appartiene da sempre alla tradizione alimentare giapponese si dimostra anche al passo coi tempi.

Come dimostrato dalla chef italiana, una stella Michelin, Cristina Bowerman che ha presentato la ricetta del "carciofo di lunga vita", raccogliendo così l'invito della città di Toyama che porta avanti il progetto "Global Perilla Network" che, attraverso il Genuine Education Network, intende tutelare e far conoscere la cultura culinaria giapponese anche nelle famiglie italiane. Anche Innovhub, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, partecipa al progetto Global Perilla Network curando la preparazione di una miscela, nutrizionalmente completa, di olio di egoma con quantità variabili di olio extravergine di oliva.

"L'olio di oliva extravergine possiede una buona stabilità all'ossidazione, è ricco di acido oleico e di polifenoli mentre risulta non bilanciato - spiega Paolo Bondioli, senior scientist a Innovhub - in acido linolenico, che in questo caso verrà fornito in quantità dall'olio di egoma, che a sua volta è sbilanciato per le proprietà peculiari dell'olio di oliva. Le miscele a diverso rapporto Oliva/Egoma sono in corso di valutazione dal punto di vista della caratterizzazione chimica, della stabilità all'ossidazione e delle caratteristiche organolettiche".

A tavola l'egoma promette bene: lo studio dei composti bioattivi nelle foglie di PerillaFrutescens, conclude Gabriella Morini, ricercatrice dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo - ha portato a valutarne la possibilità di uso come antiallergico, come insetticida naturale, come conservante in moderni packaging, come inibitore della formazione di film batterici, ma anche come ingrediente in grado di dare una particolare e gradita nota aromatica alla birra artigianale, nella quale ha anche dimostrato attività conservante".(ANSA).

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