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Le ondate di calore marino colpiscono anche i fondali

Possono essere più durature e intense di quelle superficiali

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 21 MAR - Le ondate di calore marino colpiscono anche i fondali e possono essere perfino più intense e durature di quelle che interessano le acque più superficiali: lo dimostra la prima analisi completa delle ondate di calore marino, condotta sulle acque che ricoprono la piattaforma continentale del Nord America e che rappresentano un habitat cruciale per molte specie di valore sul mercato come aragoste e merluzzi. Lo studio è pubblicato su Nature Communications da un team di ricercatori guidato dall'Agenzia statunitense per lo studio degli oceani e dell'atmosfera (Noaa) a cui ha partecipato anche l'italiana Antonietta Capotondi, oceanografa fisica presso il Noaa e l'Università del Colorado a Boulder.

"I ricercatori stanno studiando le ondate di calore marino sulla superficie del mare da oltre un decennio", spiega il primo autore dello studio, Dillon Amaya del Noaa. "Questa è la prima volta che siamo in grado di immergerci davvero più in profondità e valutare come questi eventi estremi si svolgono lungo fondali marini poco profondi". (ANSA).

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