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Pesca: il 29,6% degli italiani teme il sovra-sfruttamento

Ricerca Ugl agroalimentare, serve più informazione

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 OTT - Il sovra-sfruttamento di alcune specie marine (29,6%), la distruzione dell'ecosistema marino (22,9%), ma anche l'inquinamento dovuto ai pescherecci (33,8%), la pesca a strascico (29,5%) e la distruzione dei fondali (27,6%). Sono questi i rischi più alti che mettono a repentaglio l'ambiente marino secondo gli italiani. Ad evidenziarlo è una ricerca di Ugl Agroalimentare sul rapporto tra i cittadini e il mondo della pesca, con particolare attenzione alla sostenibilità, salubrità, informazione e disinformazione. Si scopre che solo 2 italiani su 10 conoscono l'esistenza dell'Agenzia europea per il controllo della pesca, mentre il 63,4% sa la differenza tra pesca industriale e locale, quest'ultima individuata dall'88,6% degli italiani come più vicina al concetto di sostenibilità e preferita collegandola ai concetti anche di salubrità. Buona la conoscenza degli strumenti da utilizzare per salvaguardare l'habitat naturale e il fondale marino, ma sul settore serve più informazione chiara e attendibile.

Secondo la ricerca, gli elementi principali che per gli italiani definiscono la salubrità del pesce sono la provenienza (28,3%), la conservazione (26,4%) e il modo in cui si pesca (24,7%); il 55,8% degli intervistati conosce il termine pesca sostenibile; il 30,1% conosce la stagionalità del prodotto ittico acquistato, ma 3 su 10 si affidano a chi è preposto alla vendita. Per 8 italiani su 10, poi, è importante che i prodotti consumati/acquistati non appartengano a specie sfruttate, siano pescati con metodi artigianali (72,4%) e provengano dal suo Paese in modo da evitare lunghi percorsi di trasporto (59,3%).

Infine solo il 14% degli intervistati dichiara di ricevere comunicazioni sufficienti sui prodotti, il 19,3% si ritiene informato in parte, il 66,7% non ne riceve in maniera sufficiente. Per il 50,3% occorrono più informazioni in supermercati e punti vendita. Televisione e internet sono i canali sui quali arrivano più notizie sul mondo della pesca (28,6% Tv e 28,4% web), mentre le fonti di informazioni più attendibili sono i siti istituzionali (94,8%) e le riviste di settore (89,1%). Crolla, invece, la fiducia nell'affidabilità dei social network (11,3%). (ANSA).

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