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Natale: Cia, impennata prezzi pesce (+25%) ma cresce domanda

Italia divisa in 2, molluschi Vs. capitone

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 DIC - Il pesce non può mancare nelle tavole per il menu di Vigilia, malgrado i rincari (+25% in media rispetto all'anno scorso) che hanno colpito tutto il settore ittico, che riesce a fatica a soddisfare la domanda degli italiani, in forte ascesa rispetto al Natale passato. A incidere sul prezzo anche gli aumenti delle materie prime che colpiscono tutta la filiera, da trasporti e logistica fino al packaging e alle cassette di imballaggio per il pesce. Sulle tavole di 8 italiani su 10 la sera del 24 sarà, dunque -nonostante i prezzi- un tripudio di pesci di mare e di acqua dolce, pescati o allevati, con ricette locali all'insegna della tradizione.

Secondo Cia-Agricoltori Italiani, la scelta di prodotto ittico locale rappresenta sempre la migliore strategia per il consumatore. Il pescato a "filiera corta" subisce, infatti, in misura minore il rincaro dei costi energetici e offre garanzia di maggiore qualità, col rispetto di elevati standard di sicurezza e tutela ambientale. Per circa 17 milioni di famiglie la scelta del menu di pesce sarà orientata alle ricette della tradizione, che variano sensibilmente da Nord a Sud Italia.

Capisaldi del consumo ittico nel cenone del Sud sono il polpo e il capitone. Se il primo si trova, attualmente, sui banchi a 20 euro al Kg, il secondo si attesta sui 25-30 euro, con una maggiorazione del prezzo dovuta anche al maltempo che ne ha ridotto sensibilmente la cattura (dati: PescAgri, Associazione Pescatori Italiani di Cia). Mentre il polpo nella tradizione culinaria è considerato simbolo di ricchezza e ha bisogno di una lunga preparazione (per renderlo morbido va massaggiato con sale grosso per distenderne le fibre muscolari), "Sua Maestà" il capitone si vuole sia portato vivo in cucina e venga servito a metà del cenone sul vassoio più elegante. (ANSA).

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