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Il business delle cozze diventa green a partire dal guscio

Fedagripesca, dal progetto in Sardegna a quello della Liguria

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Nuova vita green per le cozze buone da mangiare ma difficili da smaltire. Se la polpa resta la protagonista indiscussa di spaghettate e sauté, la parte non commestibile viene trasformata in mobili di arredamento e mangimi, grazie all'innovazione di un progetto in Sardegna improntato all''economia circolare. Un modo per valorizzare materiali e trasformare rifiuti potenzialmente dannosi per gli ecosistemi costieri, comprese le classiche retine per allevare questa specie. I gusci delle cozze, infatti, sono di pietra calcarea, materiale che non solo non è biodegradabile ma ha anche lunghissimi tempi di smaltimento. Si tratta di una filiera green dal grande potenziale, fa sapere Fedagripesca-Confcooperative, che oggi vale una decina di milioni grazie ad una produzione di oltre 63 mila tonnellate l'anno, coprendo i due terzi del fabbisogno comunitari. Diversi i progetti italiani, come quello in Liguria, dove la cooperazione è impegnata a 'salvare gli impianti di mitilicoltura del Golfo di La Spezia dalle orate, grandi appassionati di questo mitile con uno 'spaventapasseri'. Oltre a polpa e guscio, si può riciclare anche il bisso, il filamento che consente alle cozze di attaccarsi alle superfici di rocce o scafi delle navi. Si tratta di una fibra tessile da cui si ricavano tessuti già da tempo nel Mediterraneo, chiamata la seta del mare. (ANSA).

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