(ANSA) - ROMA, 29 MAR - "L'Italia ha vietato la pesca del
dattero sin dal 1998 mentre, dal 2006, il divieto è stato esteso
a tutta l'Unione europea. Ora, però, è giunto il momento, non
più rinviabile, di inasprire le pene per chi devasta l'habitat
marino. Lo dichiara il deputato Giuseppe L'Abbate, componente
del MoVimento 5 Stelle della commissione Agricoltura della
Camera.
"I procedimenti penali, purtroppo, tendono a definirsi per
motivi sociali verso l'ammenda più bassa, pari ad appena 2.000
euro - ha proseguito L'Abbate - mentre le misure accessorie
previste dalla norma non trovano pienamente applicazione, dato
che le attività vengono svolte con piccoli battelli pneumatici
da diporto di scarso valore e da persone non iscritte nei
registri dei pescatori professionali".
"Presenterò - ha concluso L'Abbate - un emendamento al
Decreto-legge sui reati alimentari, per aumentare il potere
deterrente della norma e dare manforte al lavoro, egregio, delle
Capitanerie di Porto, che con controlli serrati hanno fatto sì
che il fenomeno diminuisse nell'ultimo triennio". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Pesca: L'Abbate, inasprire le pene per i datteri di mare
"I processi si risolvono con pene di soli 2.000 euro"