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Pesca: Federpesca, decreto taglia-giornate mette ko imprese

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Redazione Ansa

ROMA - Le misure di gestione della pesca decise per decreto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali mettono a rischio le imprese della pesca e l'occupazione. E' quanto sottolinea Federpesca, in merito alla pubblicazione del provvedimento che stabilisce un aumento delle giornate di fermo della pesca a strascico nel 20121 rispetto allo scorso anno. "E' una decisione non condivisa al Tavolo di Consultazione Permanente per la Pesca e l'Acquacoltura - precisano da Federpesca - tra l'altro assunta in un momento di gravissima difficoltà per il comparto e in assenza di un ministro in carica".

Secondo la Federazione, "il provvedimento determina l'insostenibilità del fare impresa nel settore, perché la riduzione delle giornate operative prevista porta la produttività al di sotto della soglia di redditività, ma anche della sola sopravvivenza; una misura, tra l'altro, che non risulta coordinata con analoghe iniziative per la salvaguardia delle risorse e dell'ambiente marino adottate nel Mediterraneo in ambito Ue e soprattutto extra-Ue". Secondo Federpesca, l'introduzione di simili misure "porterà inevitabilmente al collasso migliaia di imprese, con conseguente perdita di occupazione diretta e nell'indotto. Una sofferenza che si estenderebbe a tutta la filiera alimentare e che colpisce, da ultimo, i consumatori". Per questo, Federpesca metterà in campo ogni iniziativa per tutelare l'imprenditoria armatoriale rappresentata, a partire da un confronto urgente con il ministro competente del nuovo governo, non appena insediato. 

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