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Pesca: Covid torna a tagliare prezzi e vendite a due cifre

Fedagripesca, ma operatori fanno tesoro di esperienza lockdown

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 13 NOV - Tornano a calare i prezzi per pesci, molluschi e crostacei anche del 30%, come anche le vendite che risentono delle limitazioni anti-Covid imposte dal governo a seconda delle zone. Nelle regioni gialle la flessione media è del 20%, in quelle arancioni sono tra il 30% e il 40%, fino ad arrivare anche a punte del 70% nelle rosse. A soffrire di più sono le filiere legate alle specie consumate al ristorante e se le vongole registrano un calo di richieste tra il 50 e il 60%, per le ostriche il crollo è del 70%. Reagisce così il settore a quasi un mese dall'entrata in vigore delle regole anti-pandemia, come spiega all'ANSA Fedagripesca-Confcooperative, dove gli operatori mettono in atto alcune azioni di salvaguardia già collaudate nel periodo di lockdown a primavera. Per far fronte a questa nuova contrazione di consumi e ricavi, secondo il monitoraggio sul campo di Fedagripesca, c'è chi rispolvera la vendita porta a porta, chi riduce le giornate di pesca per evitare un tracollo dei prezzi, chi si cimenta con il delivery per consegnare a casa pranzi e cena a base di pesce cucinato. Ma a pesare, denunciano gli operatori, non è solo la chiusura serale dei ristoranti ma anche la riduzione dei pranzi di lavoro e della pausa tra colleghi, vista la diffusione dello smart working. E poi c'è il fattore piscologico che incide pesantemente anche a tavola. Secondo un'indagine di Fedagripesca 8 italiani su 10 vivono alla giornata e questo pesa sulle scelte di consumo e acquisto. "Il prodotto ce n'è in abbondanza - racconta Sonia Barchielli, direttore del mercati ittico della Cooperativa Labronica di Livorno - anche perché da poco nel Tirreno abbiamo finito il fermo pesca. I prezzi in questo periodo che precede il Natale solitamente sono più bassi, ma quest'anno a complicare il tutto c'è il Covid". (ANSA).

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