(ANSA) - ROMA, 01 SET - Senza i coltivatori l'agroalimentare
non esisterebbe eppure resta la componente meno tutelata e meno
forte di tutta la filiera. Lo fa sapere il presidente nazionale
Confeuro, Andrea Michele Tiso, a proposito dei 50 miliardi di
export annunciati a Cibus per fine anno. "Il contributo dei
produttori è stato fondamentale e anche a loro va riconosciuto
il giusto merito per questo risultato", precisa Tiso, nel
sottolineare però come la grande distribuzione organizzata parta
spesso da una posizione di forza rispetto ai produttori che le
permette di dettare le regole".
Secondo il presidente "una filiera di produzione può
garantire buoni risultati nel medio e lungo periodo se ad ogni
suo anello sono riconosciuti il giusto ruolo e un'equa
remunerazione, in caso contrario, il vantaggio di alcuni va a
ripercuotersi sull'intero meccanismo minandone alla lunga
l'efficienza". Per riequilibrare il sistema, secondo Tiso, è
necessario favorire l'aggregazione dei coltivatori in
organizzazioni di produttori, accrescendo così il loro peso
negoziale nella fase di contrattazione dei prezzi. Nell'Unione
europea gli agricoltori sono circa 11 milioni, molti dei quali
lavorano in aziende familiari, mentre vi è una concentrazione
molto più elevata tra i trasformatori e i dettaglianti. "Come
riconosce la stessa Commissione europea - conclude Tiso - questa
asimmetria nelle posizioni negoziali rende difficile per gli
agricoltori difendere i loro interessi nelle trattative con gli
altri operatori della catena di approvvigionamento". (ANSA).
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Cibus: Confeuro, record cibo ma coltivatori poco tutelati
Più aggregazione per più peso negoziale in contrattazione prezzi