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La frutta conquista il 70% dei giovani ma non è trendy

Cso Italy-Istituto Piepoli, la verdura solo al 34%

Redazione Ansa

Mangiare bene è un piacere per un ragazzo su due, il made in Italy è un valore per il 41%, mentre il 47% vorrebbe imparare ad alimentarsi meglio di come sta facendo. Ed è qui che entra in ballo l'ortofrutta: il 42% tra i 14 e i 20 anni di età e quasi la metà dei più grandi (20-26 anni) dichiarano di mangiare frutta regolarmente, quasi tutti i giorni, mentre meno appeal ha la verdura che scende al 34% nei giovanissimi. Un'immagine positiva e sana per questi prodotti per oltre il 70%, adatta a tutti (più del 60%), ma non molto trendy (22%). Su questo può giocare molto la leva della comunicazione. E' quanto emerge da una ricerca dell'Istituto commissionata da Cso Italy, Assomela, Aci e Fruitimprese per quantificare i consumi dei giovani ma anche per mirare la comunicazione dell'ortofrutticolo .
    Da una parte il giovane cerca uno stile alimentare corretto ed equilibrato, dall'altra si concede momenti in cui si abbandona al cibo come piacere; questo mentre cresce la quota dei crudisti, vegani e vegetariani tra i ragazzi tra i 14 e i 20 anni.
    Nella scelta di consumo un giovane su due mangia frutta e verdura perché è buona e fa bene e a contare molto sono le abitudini familiari, i modelli di riferimento (testimonial, allenatori, esperti) e la scuola). A disaffezionare il campione è la difficoltà a gestire il consumo, ma anche i prezzi (il 20% ha ridotto la frutta). Nell'idea degli stessi giovani, una promozione efficace del consumo di frutta e verdura potrebbe partire dal ricorso a testimonial autorevoli: sportivi, influencer, personaggi dello spettacolo, tramite il mezzo di comunicazione più apprezzato dalla GenZ che è quello dei social, con uno stile leggero, divertente, sdrammatizzante. 
   

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