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Pasta più green,le regole taglia-consumo fino a - 47% di energia

Pastai italiani, mai senza coperchio. Meno acqua e cottura passiva

Redazione Ansa

Usare il coperchio durante la fase di ebollizione della pasta accelera i tempi e fa risparmiare fino al 6% di energia ed emissioni di CO2, sufficienti per ricaricare uno smartphone per 2-3 volte. Che diventano 5 e più se ci cuociono con la quantità giusta di acqua, ossia 700 ml invece del classico litro, il chè va a tagliare il 13% di energia ed emissioni di CO2. Ma il primato del risparmio spetta alla cottura passiva: dopo i primi 2 minuti di cottura tradizionale, la pasta cuoce in modo indiretto, a fuoco spento e con coperchio per non disperdere calore, un metodo di risparmio di energia e emissioni di CO2e arriva fino al 47%.

Sono le tre regole ricordate dai pastai di Unione Italiana Food, in vista della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli Stili di vita sostenibili del 16 febbraio.

Tre regole per dimezzare i consumi durante la preparazione della pasta che se tutti gli italiani le seguissero, il risparmio aumenterebbe di almeno 350milioni di chilowattora, sufficienti a illuminare gli stadi di calcio per tutte le prossime 24 stagioni di Serie A, Premier League, Liga spagnola e Bundesliga.

Secondo una ricerca commissionata dai Pastai italiani a Perfect Food Consulting[, seguendo queste regole, con un consumo medio di 23,5 kg pro-capite di pasta, ogni italiano arriverebbe a risparmiare in un anno fino a 44,6 chilowattora, 13,2 chili di CO2 e 69 litri di acqua. E se lo facessimo tutti i risultati si andrebbe a risparmiare tra i 356 milioni e i 2,6 miliardi di chilowattora in un anno, 4,100 mü di acqua, sufficienti a riempire 1.640 piscine olimpioniche e fino a 776 chilotonnellate di CO2e. Ad ogni modo il futuro lascia ben sperare: secondo la ricerca 'Gli Italiani e il futuro della pasta' dell'Istituto demoscopico AstraRicerche, la pasta sta diventando sempre più sostenibile. Anche il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali di imballaggio e si va verso nuovi metodi di cottura: il 25% degli intervistati, pensando alla pasta del futuro, aveva immaginato che cuocerà in 3-5 minuti. 
   

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