(ANSA) - TORINO, 21 MAG - Alma Italia, la società torinese
che ha avviato, tra le le sue attività, un progetto di economia
circolare che lega la coltivazione di bambù all'allevamento di
lombrichi per la produzione di fertilizzanti naturali, ha creato
un ramo d'azienda specializzato nella filiera alimentare:
Bambùbio. E ha convolto chef, tra i quali Imma Ferraro, per
creare delle ricette ad hoc.
Le specie commestibili nel mondo sono 200 su un totale di un
migliaio e il bambù è considerato uno dei cibi del futuro per il
suo basso contenuto di grassi e per essere una buona fonte di
fibre, proteine e aminoacidi.
Alma Italia ha scelto Phyllostachys edulis, più conosciuta come
bambù gigante o Moso, per la coltivazione delle oltre 72 mila
piante di bambù tra Piemonte, Emilia-Romagna e Puglia..
"Il bambù - spiega Domenico Fortunato, socio fondatore del
Gruppo Alma - è da sempre apprezzato in Oriente, la cucina
asiatica ne fa quotidianamente largo uso. In occidente, lo
abbiamo assaporato nelle lunghe cotture al vapore dei ristoranti
cinesi, ne abbiamo conosciuto i germogli o "cuori" nei
ristoranti giapponesi grazie alla zuppa di miso, fino alla
foglia utilizzata come guarnizione ornamentale per servire il
sushi. Il bambù è però un alimento salutare e interessante, non
solo per dare un tocco d'Oriente ai propri piatti. Dopo numerosi
studi e approfondimenti - aggiunge Fortunato - oltre a favorire
le funzioni antibatteriche naturali, antivirali e antiossidanti
del nostro organismo, il bambù è un alimento dall'alto valore
nutrizionale, protegge le ossa in quanto ricco di calcio, ferro,
zinco e, per l'elevata quantità di silicio organico, è un valido
alleato alla lotta contro l'invecchiamento della pelle" (ANSA).
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Bambù in cucina, azienda italiana avvia filiera alimentare
Alma Italia ha coinvolge grandi chef per ricette e consigli