(ANSA) - IL CAIRO - Circa 150 persone hanno partecipato al primo
di una serie di seminari tenuti dal professor Massimo Bonucci,
dell'Associazione Ricerca Terapie Oncologiche integrate,
tenutosi l'istituto italiano di cultura del Cairo, nell'ambito
della Settimana della cucina italiana. Bonucci ieri sera ha
presentato le ricerche che dimostrano i benefici della dieta
mediterranea nella prevenzione e nella integrazione delle
terapie oncologiche tradizionali. La nostra vita biologica è il
risultato di una continua interazione tra le diverse parti
dell'organismo che si relazionano e si scambiano informazioni,
sia in condizioni di salute che di malattia. Pensare di
prevenire la malattia o curarla come fossimo divisi in
compartimenti è un errore da evitare, ha spiegato Bonucci: la
salute è il frutto di equilibrio tra diversi fattori, e
l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale in questa partita.
Per esempio, non è corretto affermare che un paziente oncologico
possa mangiare di tutto o assumere di tutto: nella fattispecie
potrebbe essere consigliabile non adottare una dieta
iperproteica, bensì una con proteine a basso peso molecolare
come pesce e legumi. Meglio quindi tenersi lontano da alimenti
come i carboidrati raffinati e la carne. A seconda della
situazione individuale del paziente, il medico sarà in grado di
consigliare gli alimenti più appropriati da affiancare alle
terapie tradizionali, oppure in fase successiva per agevolare il
recupero. Un esempio di cibi che, secondo numerosi studi,
rappresentano un valido aiuto in associazione ad alcuni farmaci
chemioterapici sono l'olio di oliva, i broccoli, la curcumina e
tè verde. Meglio evitare o ridurre invece, in caso di malattie
oncologiche, quei cibi che possono avere un effetto
proliferativo delle cellule, come gli zuccheri. Tutto ciò aiuta
a ridurre gli effetti collaterali delle terapie e potenziare
l'efficacia dei farmaci, migliorare la qualità della vita del
paziente e aumentare le possibilità di guarigione. La dieta
mediterranea possiede molte delle qualità richieste, ma non si
tratta di fare attenzione solo al tipo di alimenti, bensì anche
alla qualità e alle proprietà nutritive. I cibi che sono passati
attraverso processi di raffinazione o sono prodotti attraverso
colture intensive rischiano di avere minori proprietà nutritive
e quindi di avere un minore effetto benefico. Bonucci tiene oggi
anche un secondo seminario presso l'ospedale Umberto I, il
nosocomio italiano del Cairo, dedicato a un pubblico di
specialisti e di operatori del settore.(ANSA).
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Settimana cucina italiana, la dieta per i malati di cancro
Incontro con Associazione Ricerca Terapie Oncologiche integrate