(ANSA) - ROMA, 14 FEB - Dal grafene arrivano le prime
etichette intelligenti commestibili, 'scritte' direttamente nel
cibo. Contengono tutte le informazioni su provenienza e
conservazione e sono dotate di sensori che possono rilevare
anche la presenza di batteri. Il risultato, descritto sulla
rivista Acs Nano Science Dayly, si deve ai ricercatori della
Rice University.
"Non è inchiostro - spiega James Tour, che con il suo gruppo
di lavoro era già riuscito a 'trasformare' i biscotti in grafene
- Quello che facciamo è convertire il materiale stesso in
grafene". L'idea di base è che qualsiasi materiale, con la
giusta quantità di carbonio, può essere trasformato in grafene
(diventando quello che i ricercatori definiscono grafene indotto
dal laser o Lig), ed essere usato ad esempio come sistema di
identificazione a radiofrequenza (Rfid) o sensore biologico.
Oltre che negli alimenti, il grafene indotto può essere
'scritto' su carta, cartone e stoffa.
Secondo Tour si potrebbe arrivare in futuro ad avere in tutti
i cibi codice a barre Rfid con informazioni sul luogo di
provenienza, tempo di conservazione e scadenza. "Le etichette di
grafene lig potrebbero anche rilevare batteri come l'E.Coli -
rileva - o illuminarsi e mandare segnali quando non mangiare il
cibo". Il processo è stato testato con successo su stoffa,
carta, patate, noci di cocco, sughero e pane tostato e si è
capito che tutti i materiali provati avevano in comune e in gran
quantità un elemento, la lignina, una molecola precursore del
carbonio, che rende più facile la conversione in grafene.
L'etichetta elettronica viene 'scritta' sul materiale attraverso
il laser, che trasforma prima la superficie dell'alimento o
materiale in carbonio, e poi in grafene indotto. "Le prime
etichette commestibili o indossabili con i vestiti - conclude
Tour - potrebbero arrivare presto sul mercato".
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Dal grafene le prime etichette intelligenti commestibili
'Scritte' sul cibo, danno informazioni su sua origine e scadenza