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Unaitalia, nella filiera avicola bruciati in 1 anno 800 mln

Prezzi mangimi e energia. Forlini, "speculazione da 2 anni"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 GIU - Oltre 800 milioni di euro bruciati in un anno, di cui 450 solo nella fase agricola. E' l'impatto della crisi internazionale, della guerra, del rialzo prezzi delle materie prime e dell'energia sul settore delle carni bianche e delle uova che vale complessivamente 5,9 miliardi di euro (+3,3%). Le stime sono di Unaitalia, che rappresenta oltre il 90% della produzione avicola nazionale, presentate durante l'assemblea alla presenza di associazioni agricole e del mondo della cooperazione. L'avicoltura è tra i settori più colpiti: nel I trimestre, a fronte di un aumento dei costi produttivi agricoli del 18,4%, per la la carne avicola sono stati del 21,1% e per le uova del 50%. Ad incidere sono i mangimi, che assorbono il 60% dei costi, +33% nel primo trimestre e con un ulteriore +40% ad aprile su base annua. In particolare, solo ad aprile il mais ha segnato +59%, la soia +15% e l'orzo +90%.

"Sui prezzi delle materie prime - ha detto il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini - oltre agli aumenti dovuti al conflitto, alla corsa all'approvvigionamento preventivo da parte della Cina e alle difficoltà di produzione legate ai cambiamenti climatici, siamo di fronte a dinamiche speculative da quasi due anni, che devono essere fermate". Il settore ha saputo tenere testa alla crisi ma ora il futuro preoccupa e non può più essere data per scontata la sua autosufficienza, oggi al 108,4%. Da qui la necessità per Forlini, "di limitare la dipendenza dall'estero e garantire la nostra capacità produttiva, mettendo in campo tutti gli strumenti dal Pnrr, alla Pac, alle nuove tecnologie; ma anche procedere verso una graduale transizione green che miri ad una sostenibilità anche economica e sociali". Con 6 mila allevamenti e 64 mila addetti, l'Italia nel 2021 ha prodotto 1.374.000 tonnellate di carne (-1,14% sul 2020), pari al 108% dei consumi; sono 12,1 miliardi le uova, con un tasso di approvvigionamento del 97%. In ripresa l'export delle carni (+8,3%), soprattutto il pollo, passato a 131mila tonnellate (+12,2%). (ANSA).

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