(ANSA) - CAGLIARI, 15 APR - Mancano pochi giorni alla Pasqua
e il settore dolciario artigiano sardo fa i primi bilanci con
una tendenza chiara: regge la vendita di colombe, uova di
cioccolato e prodotti pasquali, confermando così una domanda in
linea con l'anno scorso e, quindi, la stabilità di mercato.
Nell'Isola, secondo il dossier realizzato dall'Ufficio Studi di
Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati
UnionCamere/Infocamere del 2021, sono attive 1.902 imprese della
pasticceria e del settore dolciario (che include produzione
manifatturiera di biscotti, cacao, cioccolato e di gelati) con
una alta vocazione artigianale: le 1.415 imprese artigiane,
rappresentano il 74,4% delle imprese totali del settore in
esame.
Le pasticcerie sarde, come in generale tutte quelle italiane,
stanno assorbendo, in modo più accentuato rispetto agli altri
paesi europei, la pressione dei prezzi delle materie prime e la
maggiore spinta sui costi dell'energia, con ricadute contenute
sui prezzi praticati alla clientela. Dall'esame dell'indice dei
prezzi sui "prodotti di panetteria e pasticceria", che comprende
i prodotti di pasticceria freschi, emerge come a febbraio 2022
l'Italia segni un aumento dei prezzi che si ferma al 2,5%, in
linea con la dinamica dei prezzi no energy (+2,3%).
Nel confronto internazionale, la dinamica dei prezzi di
riferimento della pasticceria fresca in Italia è più moderata
del +3,5% dell'Eurozona e del +4,0% dell'Ue a 27, risultando
meno accentuata rispetto altri 23 paesi dell'Unione europea a
27, e in particolare rispetto al +7,5% della Spagna e del +4,2%
della Germania; fa meglio dell'Italia la Francia (+1,2%).
"Nonostante le imprese sarde, come del resto tutte quelle
italiane, stiano subendo un pesante contraccolpo derivato dalla
crisi energetica - afferma Marco Rau, delegato regionale per
l'alimentazione di Confartigianato Imprese Sardegna - da parte
dei consumatori la richiesta di dolci ha mantenuto la stabilità
registrata lo scorso anno e, in alcuni casi, abbiamo notato
anche una lieve crescita. Il vero problema è che, come sta
accadendo da alcuni mesi - continua Rau - le materie prima
all'origine hanno subito un incremento a due cifre per le nostre
attività, situazione che, per le realtà dolciarie sta facendo
registrare una importante perdita di competitività".
Ed è proprio il caro bollette uno dei problemi più gravi
evidenziati, più volte, da Confartigianato Sardegna. "Non
dobbiamo dimenticarci come in Sardegna l'energia costi più del
resto d'Italia - sottolinea il delegato per l'alimentazione -
una tassa nascosta alla quale nessuna impresa può scampare,
condizione che pone le realtà produttive sarde in una situazione
di netto svantaggio sia nei confronti dei competitor europei,
sia in quelli nazionali". (ANSA).
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Pasqua: in Sardegna i dolci tradizionali reggono la crisi
Confartigianato, 1900 pasticcerie per uova, colombe e dolci