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Campari: vendite nette a 1,57 miliardi (+27%), picco estate

Utile lordo 343 mln. Ceo, fiduciosi malgrado costi materie prime

Redazione Ansa

Campari nei nove mesi ha registrato vendite nette per 1.575,7 milioni, con una crescita organica del 27,3% rispetto ai nove mesi dello scorso anno (variazione totale +22,9%) e del 24% sul 2019 quindi prima del covid.

Nel terzo trimestre il gruppo ha segnato una crescita sostenuta delle vendite nette pari a +12,8% nonostante la base di confronto sfavorevole (+27,3% rispetto al terzo trimestre del 2019): si è registrata una dinamica molto positiva del business nel picco stagionale dell'estate.

L'utile del Gruppo prima delle imposte rettificato si è attestato a 343,3 milioni (+56,1%) e il debito finanziario netto è sceso a 926 milioni da 1.103,8 al 31 dicembre 2020.

Bob Kunze-Concewitz, ceo di Campari, ha detto che "prevediamo che la dinamica positiva dei brand e il mix di vendite favorevole continuino nell'ultimo trimestre, contribuendo a compensare parzialmente l'intensificarsi della pressione sui costi dei materiali e sui costi logistici, i maggiori investimenti in brand building e il phasing dei costi di struttura. Guardando oltre l'anno in corso, sebbene permanga incertezza in relazione all'evoluzione della pandemia e ai suoi effetti indotti come le tensioni logistiche e la crescente pressione sui costi dei materiali, benché mitigata dal miglioramento delle prospettive per i costi di acquisto dell'agave, rimaniamo fiduciosi sul solido andamento del nostro business". (ANSA).

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