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Coldiretti, 5 mila ristoranti in mano alla criminalità

Rischio infiltrazioni aumentato dalla crisi per il coronavirus

Redazione Ansa

La malavita è arrivata a controllare 5 mila locali della ristorazione con l'agroalimentare che è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base del rapporto Agromafie, nel commentare il sequestro di bar ed esercizi di ristorazione disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale della Capitale. La criminalità organizzata e la camorra, sottolinea la Coldiretti, approfittando della crisi penetrano in modo massiccio e capillare nell'economia legale ricattando con l'usura o acquisendo direttamente o indirettamente gli esercizi in Italia e all'estero. Un pericolo aumentato con la crisi di liquidità generata dall'emergenza coronavirus che di fatto ha reso più vulnerabili molte strutture economiche a ricatti e forme di usura. In questo modo la malavita si appropria di vasti comparti dell'agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, precisa la Coldiretti, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l'imprenditoria onesta, ma anche compromettendo la qualità e la sicurezza dei prodotti.

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