(ANSA) - ROMA, 28 APR - L'agrifood italiano è sempre più
digitale, cresce del 22% e arriva a 450 milioni a fine 2019.
Sostenibilità economica e ambientale, consapevolezza ed
efficienza sono i tre fattori chiave che guidano l'innovazione
nelle filiere agroalimentari, dove accelerano i progetti sulla
tracciabilità alimentare basati sul blockchain, come anche il
ruolo delle startup. E' il quadro che emerge dalla ricerca
dell'Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del
Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research and
Innovation for Smart Enterprises) dell'Università degli Studi di
Brescia, di cui è partner CremonaFiere.
Grazie alle soluzioni smart, il 36% degli agricoltori che le
utilizzano hanno dichiarato di essere riusciti a semplificare la
loro attività, mentre l'impiego di macchinari tecnologicamente
avanzati favorisce un minor utilizzo di gasolio: in media -10
lt./ettaro, un risparmio di 6 euro/ettaro e circa 30 kg/ha CO2
in meno, a cui si aggiunge un calo tra il 10 e il 15% di
fertilizzanti e antiparassitari. Bene anche l'introduzione nel
2019 della ricetta elettronica in allevamento che ha favorito
una gestione più attenta del farmaco. A farla da padrone sono le
startup smart Agrifood che nel mondo sono 737 e valgono 13,5
miliardi di dollari. L'Europa copre il 31% (8% in valore) e si
posiziona al secondo posto dietro il Nord America che detiene
una quota del 39% e un valore del 37% del totale. Gli ambiti
applicativi riguardano, nell'ordine, e-commerce (70%),
agricoltura 4.0 (20%), qualità alimentare e zootecnia 4.0
(entrambe 4%), sostenibilità e tracciabilità (2% ognuna) e
logistica (1%). E a proposito di tracciabilità alimentare,
l'Osservatorio segnala che la maggioranza delle soluzioni
riguardano il Blockchain (43%) che nel 2019 sono aumentate del
111% per un totale di 82 progetti internazionali, di cui l'11%
italiani. (ANSA):
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Agricoltura sempre più digitale,vale 450mln (+22% in 1 anno)
Osservatorio Smart Agrifood, volano start up e blockchain