(di Alessandra Moneti)
(ANSA) - ROMA, 17 AGO - E' il crepuscolo del cameriere pronto
a prendere la comanda col tovagliolo al braccio. In sala, al
ristorante, con le sempre più diffuse tecnologie self-service
dall'ordinazione al piatto pronto sembra tutto più veloce.
Almeno quando il target di clientela è digital-friendly, come in
numerosi sushi-bar della Capitale. E abbattere i costi del
lavoro in sala permette di far tornare i conti dell'impresa, ma
anche di proporre listini prezzi più democratici. Menu low cost.
"Oggi come oggi la cosa più difficile è trovare personale di
sala adeguato" sottolinea il ristoratore romano Antonello
Colonna. "Sto investendo molto - continua - per un nuovo
villaggio della ristorazione a Labico, in provincia di Roma,
analogico e digitalizzato. Non più camerieri per la comanda, ma
un totem con interfaccia touchscreen dove i clienti posso
prendere visione del menu e fare l'ordinazione. Quando un
segnale luminoso lo segnala, possono quindi ritirare il piatto
pronto direttamente nella cucina dove è a vista ogni
preparazione da parte dello chef". E' il futuro prossimo della
nuova impresa di ristorazione di Antonello Colonna, che a
dicembre aprirà un "Open bistrot" alla Stazione Termini di Roma
in collaborazione con Chef Express e col Gruppo Cremonini. Un
caso quella dell'automazione al posto dei camerieri non isolato
in Italia, dove i robot hanno preso piede in uno dei locali più
cari allo scrittore Hemingway, Gran Caffe' di Rapallo. E ancor
meno negli Usa e in Giappone. Catene come McDonald's stanno
installando corner self-service, permettendo ai clienti di
ordinare in piena autonomia. Starbucks negli usa incoraggia i
clienti a ordinare sulla propria app mobile; "queste transazioni
- secondo quanto riporta il think tank O1net. - rappresentano il
10% delle vendite". Secondo il Boston Consulting Group, il costo
delle macchine, anche sofisticate, è diminuito
significativamente negli ultimi anni, scendendo del 40% dal
2005. Mentre il lavoro di un addetto alla sala, nel frattempo,
sta diventando costoso per alcune normative sul salario minimo,
e in Italia per la difficoltà lamentata da molti operatori di
trovare personale adeguatamente formato e multilingue. Anche le
gelaterie italiane diventano cashless con l'adozione del POS
mobile: SumUp, l'azienda fintech leader nel settore dei
pagamenti digitali, ha individuato cinque tra le migliori
gelaterie in Italia (a Domodossola, a Ruvo di Puglia, a San
Giovanni Lupatoto (Verona), a San Valentino in Abruzzo
Citeriore, e a Reggio Emilia) dove è possibile pagare cashless,
senza tirare fuori gli spicci dal portafoglio mentre si è già
con il cono in mano. "I piccoli esercenti si stanno attrezzando
non soltanto per allinearsi alle nuove normative italiane e
europee in termini di pagamenti digitali, ma anche per offrire
ai clienti un'esperienza soddisfacente e veloce anche in cassa",
spiega Marc-Alexander Christ, Co-Founder di SumUp. Nel caso
delle gelaterie, SumUp offre una tecnologia mPOS semplice e
conveniente: si acquista online, si collega allo smartphone ed è
compatibile con tutte le carte di credito o debito e con i
principali metodi di pagamento digitale, come ApplePay o Google
Pay". Gli imprenditori sostengono che i robot assumeranno il
controllo del lavoro sporco, pericoloso o semplicemente noioso.
Zume Pizza, a Mountain View, California, ha - come riferisce
ancora O1net. - una linea di montaggio di robot che spalmano
salsa sulla pasta e sollevano le torte in forno. Grazie ai suoi
investimenti iniziali nell'automazione, Zume spende solo il 10%
del suo budget per la manodopera, contro il 25% di un tipico
ristorante. E i dipendenti sono sopra la media per quanto
riguarda salari e benefit. Le paghe partono da 15 dollari l'ora
e la società offre anche il rimborso delle lezioni per il coding
e data science. (ANSA).
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ANSA/ Difficile trovare camerieri, più robot e menu touchscreen
Anche il cassiere non serve più, si paga cashless