(ANSA) - RIMINI, 22 GEN - Quattro filiere chiave del 'Made in
Italy'. Gelateria, pasticceria, pane e caffè che si sono dati
appuntamenti al Sigep di Rimini portando con sé gli importanti
numeri dei settori. Il mercato mondiale del gelato artigianale
non conosce crisi e premia chi è creativo e investe in qualità.
L'Osservatorio Sigep ha stimato nel 2017 - per il periodo estivo
in Italia - una crescita dei consumi del 10%, con picchi del 15%
nelle località turistiche. Il clima estremamente favorevole, una
clientela alla ricerca di artigianalità e novità e un'offerta
sempre più sofisticata sono gli elementi che hanno permesso di
ottenere un risultato record. Il mercato mondiale del gelato
artigianale vale attualmente 15 miliardi di euro, con una
crescita media del 4% l'anno tra 2015 e 2018.
L'Italia è leader mondiale anche nel settore della produzione
delle macchine, vetrine e ingredienti per le gelaterie
artigianali. Si tratta di un sistema industriale che conta 13
imprese di macchine che controlla quasi il 90% del mercato
mondiale e un fatturato di 229 milioni di euro, a cui si
aggiungono 11 aziende di vetrine per un fatturato di 252 milioni
di euro. Infine, l'industria degli ingredienti e dei
semilavorati vede attive in Italia oltre quaranta imprese per un
fatturato complessivo di 1,3 miliardi di euro: solo per il
settore gelato si stima un fatturato di circa 500 milioni di
euro.
Anche per la pasticceria artigianale italiana l'export è in
crescita: il valore annuo - nei numeri di Confartigianato -
sfiora i 600 milioni di euro (+5,8%). Il primo mercato è la
Francia (122,3 milioni, al 20,4% del'export italiano), segue la
Germania (108,7 milioni, 18,2%). Il boom dell'export nel 2017 è
negli Stati Uniti (+31,4%), molto anche il Belgio (+24,2%), la
Polonia (+15,1%) e la Svizzera (+13,9%). Nel complesso questo
settore che - sia nei dati dell'associazione degli artigiani che
dell'Osservatorio Sigep - a dicembre, mese delle feste, ha
realizzato il giro d'affari per i dolci artigianali in
dicembre, mese delle Feste, ossia fra i 6 e i 6,2 miliardi.
Quanto al pane, secondo i dati ufficiali dell'Associazione
industriali mugnai d'Italia, il volume complessivo dei prodotti
dell'industria molitoria italiana (comprendente, oltre alle
farine e alle semole, anche i sottoprodotti della macinazione
del frumento, quale la crusca) si può valutare, nel 2016, in
circa 11.031.000 tonnellate, con un incremento di circa 76.000 t
rispetto ai livelli produttivi registrati nel 2015 (10.955.000
t). Il fatturato dell'industria molitoria è stimato, nel 2016,
in 3,483 miliardi di euro, in decremento di circa il 7,3%
rispetto al 2015 (3,760 miliardi di euro), di cui 1,727 miliardi
di euro nel comparto della trasformazione del frumento duro e
1,756 mld nel comparto della trasformazione del frumento tenero.
Infine per quanto riguarda il caffè il consumo medio è di 1,5
tazzine al giorno pro capite. L'Italia è il Paese dell'espresso
per eccellenza, il consumo arriva a toccare l'80% degli
italiani. In grani o in polvere: 6 kg a testa all'anno, sopra la
media europea ma quasi la metà di quanto ne bevono i finlandesi
(11 kg). Fuori dalle mura domestiche, i 149 mila bar presenti in
ogni regione italiana servono in media 175 tazzine di caffè al
giorno. Rappresentano il 32,5% del fatturato di un bar di medie
dimensioni. La produzione mondiale per il 2018 dovrebbe
prevedere un aumento di 2,4 milioni di sacchi rispetto al 2015,
il che significa arrivare in sostanza a 155,7 milioni di sacchi,
con il record della produzione che spetterà alla varietà Arabica
del Brasile, seguito dalla varietà Robusta ancora in Brasile,
poi Vietnam e Indonesia.
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Per il gelato artigianale un mercato da 15 miliardi
In crescita le filiere del Sigep, da pasticceria a caffè