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'Musk vuole trasformare Twitter in WeChat'

Esperto: 'ha cambiato un marchio riconoscibile che funziona'

Musk trasforma Twitter in X

Redazione Ansa

Twitter ha cambiato un marchio riconoscibile e amato dagli utenti per tentare la trasformazione della piattaforma nel WeChat occidentale, cioè nell'app sviluppata dalla società cinese Tencent che è multifunzione e permette i messaggi di testo e vocali, ma anche i pagamenti elettronici. E' questo il parere all'ANSA di Vincenzo Cosenza, esperto di social media e autore del blog Vincos, sull'operazione da parte di Elon Musk del rebranding di Twitter in X.

"Musk vuole trasformare Twitter nel WeChat occidentale aggiungendo anche un sistema di pagamenti come ha affermato il nuovo Ceo Linda Yaccarino - spiega Cosenza - ma ha deciso di iniziare dal cambio del logo e del nome, buttando alle ortiche un marchio ben riconoscibile e amato dai suoi utenti, oltre che coerente con le funzioni di Twitter. Dal nome derivano infatti anche le funzioni della piattaforma come i tweet e i retweet".

Walter Isaacson, biografo di Elon Musk e in passato anche di Steve Jobs, ha spiegato che l'imprenditore aveva in mente questo nome ben prima di acquistare Twitter a ottobre 2022, con la sua visione di un'azienda dal nome X già maturata nel 1999.

Il cambio di nome di Twitter arriva a quasi due anni dal cambio di nome di Facebook in Meta, la società di Mark Zuckeberg sotto il cui cappello dall'ottobre 2021 ci sono anche le altre piattaforme, Instagram, i servizi di messaggistica istantanea WhatsApp e Messenger e ora anche Threads, l'app solo testo lanciata poche settimane fa proprio per far concorrenza a Twitter. "Mark Zuckerberg quando ha trasformato la sua azienda in Meta - osserva Cosenza - ha condiviso pubblicamente una nuova visione e una serie di iniziative coerenti per realizzarla. Un progetto strutturato, insomma. Qui, con il cambio di denominazione di Twitter in X, sembra di essere di fronte all'ennesimo capriccio del nuovo proprietario. E gli utenti non sembrano averla presa bene", conclude l'esperto.

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