ROMA - Le elezioni europee dell'anno prossimo "sono un importante test per tutti noi. Non siamo qui per allarmarvi, ma il problema è reale e urgente". Così il Garante Ue per la privacy Giovanni Buttarelli, che si è espresso su fake news, disinformazione e hate speech in concomitanza con lo scandalo Facebook. Buttarelli ha avvertito le altre istituzioni Ue, affermando che l'Europarlamento è cosciente dei rischi e che è "impegnato ad andare più in profondità" anche con una commissione speciale a cui "offriamo il nostro sostegno".
Per Buttarelli, "la sempre maggiore pervasività" di algoritmi basati sui dati personali "nelle nostre vite ha un impatto articolato sull'impegno civico nel processo decisionale e sulle barriere al coinvolgimento pubblico nei processi democratici" e provoca "una crisi di fiducia nell'ecosistema digitale", ed è arrivato il momento "di estendere la collaborazione tra i garanti per la privacy a quelli delle telecomunicazioni ed elettorali".
"Non è il mio ruolo indagare come questi dati" degli italiani su Facebook "siano stati utilizzati in pratica" nell'ottica di una potenziale manipolazione delle elezioni italiane, ma - aggiunge Buttarelli - "il modo in cui il sistema funziona" dai likes alle fan page sino alla geolocalizzazione "è globale, è esattamente lo stesso, non c'è un approccio nazionale".
"Seguiamo da vicino l'evoluzione del caso Facebook. Per l'Unione europea la protezione dei dati personali è un valore". Lo ha detto uno dei portavoce della Commissione europea.
"Con il potere informativo che converge verso un solo destinatario", cioè le media company come Facebook, "si sta creando una nuova geografia dei poteri, che tende a cambiare la natura delle democrazie moderne". Antonello Soro, intervistato dal Mattino, commenta il caso Cambridge Analytica. Per il garante della privacy "è a rischio la libertà di scelta".
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