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App per appuntamenti, l'80% vende i dati degli utenti

Ricerca: gestione critica delle informazioni per 22 app su 25

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 26 APR - Le app di appuntamenti non seguono corrette pratiche sulla privacy e raccolgono più dati di quanto dovrebbero. Lo sottolinea un nuovo studio di Mozilla. I ricercatori hanno esaminato 25 app, etichettandone 22 come critiche dal punto di vista della sicurezza dei dati personali e affermando che l'80% di queste potrebbe condividere o vendere le informazioni degli iscritti per scopi pubblicitari. Il rapporto rileva che la maggior parte delle app, tra cui Hinge, Tinder, Ok Cupid, Match, Plenty of Fish, Blk e BlackPeopleMeet, monitora gli utenti tramite la richiesta di geolocalizzazione dei loro dispositivi. Applicazioni come Hinge raccolgono dati sulla posizione anche quando non sono aperte. Le uniche due piattaforme, tra le decine monitorare, ad avere processi corretti di privacy sono, per Mozilla, Happn e Lex. "Le app di incontri affermano la necessità di avere più dati possibili sugli utenti per fornire corrispondenze migliori" scrive Mozilla. "Tuttavia, se tali dati finiscono nelle mani dei broker, possono esservi gravi conseguenze". L'anno scorso, il Washington Post ha riferito che un gruppo religioso negli Stati Uniti ha acquistato dati da Grindr per monitorare alcuni membri.
    E proprio Grindr ha ottenuto uno dei punteggi più bassi secondo la revisione di Mozilla, con pratiche non sufficienti nella gestione della privacy e sicurezza degli iscritti. La ricerca ha anche messo in evidenza che molte app usano l'intelligenza artificiale per offrire risultati più veloci negli abbinamenti.
    Questo crea ulteriori criticità per gli esperti. "Per creare abbinamenti più forti, gli utenti devono compilare numerosi sondaggi su interessi e personalità e condividere immagini e video" dicono da Mozilla. "L'intera esperienza dipende dalla quantità di informazioni condivise. Per questo, le app di appuntamenti devono proteggere i dati dallo sfruttamento, con un occhio maggiore alla cybersecurity". (ANSA).
   

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