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Nel 2023 è aumentato del 45% il furto dati sul dark web

Crif: "In Italia il fenomeno cresce, +13,9% gli utenti allertati"

Redazione Ansa

Nel 2023 i dati in circolazione nel dark web sono stati oltre 7,5 miliardi a livello globale, con una crescita del +44,8% rispetto al 2022. In Italia il numero di utenti allertati per furto di dati monitorati sul dark web risulta in crescita del +13,9% rispetto all'anno precedente. Sono alcune stime dell'Osservatorio Cyber di Crif, che analizza la vulnerabilità degli utenti e delle aziende agli attacchi hacker.

Le principali categorie di dati oggetto di attacco rimangono, anche nel 2023, password, indirizzi e-mail, username, nome e cognome e numero di telefono. Per Crif la classifica degli account e-mail più rilevati sul dark web vede nelle prime tre posizioni Gmail, Yahoo e Hotmail. La maggior parte degli account violati sono riferibili a siti di intrattenimento (56,6%), seguiti da e-commerce (16,4%) e social media (11,9%). Al quarto e quinto posto si collocano il furto degli account di forum e siti di servizi a pagamento (6,2%) e finanziari (4,8%), come per esempio quelli bancari. Relativamente alle carte di credito, oltre al numero della carta, molto frequentemente sono presenti nel dark web anche il 'cvv' e la data di scadenza: il 96,9% dei casi. Tra i continenti più soggetti a questo scambio illecito di dati, il Nord America è in cima alla classifica, col 54,5% del volume totale, seguito dall'Europa col 23,8%.

In Italia, secondo il Crif, il 51,7% degli utenti ha ricevuto almeno un alert nel 2023, in particolare si segnala un aumento delle segnalazioni inviate relativamente a furto di dati monitorati sul dark web. In questo caso, gli utenti allertati sono stati il 77,5%, mentre il 22,5% è la quota degli utenti allertati per dati rilevati sul web pubblico. Tra le caratteristiche degli utenti italiani che sono stati avvisati, le fasce di età più coinvolte sono quelle degli over 60 (26,5%) e dei 51-60 anni (25,8%), seguite dagli 41-50 anni (25,3%). Le regioni in cui vengono allertate più persone sono Lazio (19,6%), Lombardia (13,6%) e Sicilia (8,4%).

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