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Dagli incendi in Grecia emessa una megatonnellata di carbonio

L'occhio dei satelliti anche sull'Italia e il Nord Africa

Gli incendi in Attica ripresi il 19 luglio (fonte: Ue, dati di Copernicus Sentinel-2, elaborazione DEFIS_EU)

Redazione Ansa

Più di una megatonnellata di carbonio è già stata emessa dagli incendi in Grecia, i più devastanti che il Paese abbia mai affrontato nei mesi di luglio degli ultimi 20 anni. Lo indicano i dati del servizio di monitoraggio atmosferico di Copernicus (Cams), il programma di osservazione satellitare della Terra gestito dall'Agenzia Spaziale Europea e dalla Commissione Europea.

Secondo il Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (Effis), al 22 luglio erano già più di 35.000 gli ettari andati in fumo in Grecia. Il bollettino previsionale indica situazioni di estremo pericolo anche in diverse aree di Spagna, Italia, Francia, Turchia e Nord Africa, come del resto stano confermando le cronache di queste ultime ore.

Per quanto riguarda il Nord Africa in particolare, i dati di Cams mostrano un'impennata degli incendi il 24 luglio, sia in Algeria che Tunisia, mentre in Marocco la situazione si era già aggravata a metà luglio. In merito alle emissioni, in Tunisia si sono registrati i livelli più alti mai raggiunti nel Paese nel mese di luglio. Anche Algeria e Marocco hanno avuto un forte aumento, ma non hanno ancora raggiunto valori record. Complessivamente, in Nord Africa questo mese di luglio si classifica terzo tra quelli che hanno fatto registrare le maggiori emissioni di carbonio da incendi.

Per quanto riguarda l'Italia, al momento non ci sono ancora segnali particolarmente evidenti, ma i modelli di Cams prevedono un significativo aumento delle emissioni nei prossimi giorni.

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