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Il clima incide sugli incendi, a rischio Europa e Mediterraneo

Fenomeno collegato all'aumento delle emissioni di CO2

Clima incide sugli incendi, a rischio Europa e Mediterraneo

Redazione Ansa

Un aumento senza precedenti del rischio di incendi in tutta Europa, ma in particolare per l’area del Mediterraneo, causato negli ultimi anni dal cambiamento climatico: lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports e guidato dall’Università di Barcellona, con un importante contributo italiano dell’Università del Salento e dell’Esrin, il Centro europeo per l'osservazione della Terra a Frascati dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). 

La ricerca, grazie a osservazioni satellitari, ha permesso di collegare il maggior rischio di incendi con l’aumento delle emissioni di CO2 dovuto proprio a questi fenomeni e sottolinea l’urgenza di adottare strategie di gestione forestale efficaci per ridurre questi rischi ed evitare di compromettere le strategie di decarbonizzazione europee basate sulle foreste.

Le aree che risultano maggiormente in pericolo sono le foreste e le zone di montagna dell’Europa centrale e meridionale, che costituiscono anche grandi giacimenti di carbonio che il fuoco minaccia di liberare: i Pirenei, la catena montuosa Iberica e la Cordigliera Cantabrica, ma anche il Massiccio Centrale francese, le Alpi e gli Appennini, e infine i Carpazi, i Monti Balcani e la regione Ponto-caucasica. Le conclusioni dello studio, che ha calcolato anche l’evoluzione del rischio di incendio fino al 2100, suggeriscono che questo potrebbe aumentare ulteriormente in queste regioni che saranno più colpite dai cambiamenti climatici.


I ricercatori, guidati da Jofre Carnicer, hanno rilevato un numero di giorni estivi e primaverili con valori di rischio di incendio senza precedenti negli ultimi anni, dovuto al fatto che molte regioni dell'Europa stanno raggiungendo condizioni estreme favorevoli a questi eventi, a causa delle crescenti ondate di caldo e di siccità prolungata. "Questo aumento del rischio di incendi estremi è recente e, nei momenti più critici, supera le capacità di combatterli", commenta Carnicer, "causando maggiori emissioni di CO2 associate agli incendi nelle estati estremamente calde e secche".

Le foreste del continente europeo assorbono ogni anno circa il 10% del totale delle emissioni di gas serra, catturando circa 360 milioni di tonnellate di CO2 all'anno. Per questo, l'aumento di incendi riportato dallo studio pone un problema per lo sviluppo e l'applicazione della nuova Strategia Forestale Europea, che propone di mantenere una riduzione annuale di almeno 310 milioni di tonnellate di CO2 grazie al settore forestale e agricolo entro il 2030.

Il maggior rischio di incendi potrebbe compromettere queste strategie, dicono gli autori dello studio, se non verranno prese al più presto contromisure efficaci. "Inoltre, si potrebbe venire a creare un meccanismo di feedback positivo sui cambiamenti climatici, in cicli progressivi di riscaldamento, aumento del pericolo di incendio e maggiori emissioni di CO2 indotte dal fuoco", dice ancora Carnicer. "In questo contesto - conclude - ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica nei prossimi due decenni è fondamentale per raggiungere un minor rischio di incendi in Europa e nel mondo".

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