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Era primavera quando arrivò l'asteroide che cancellò i dinosauri

Data ricostruita grazie ai fossili, visti al super-microscopio

Redazione Ansa

Era primavera, quando l'asteroide che 66 milioni di anni fa ha messo fine all'era dei dinosauri si è abbattuto sulla Terra: lo indica l'analisi dei resti fossili di pesci morti subito dopo l'impatto e perfettamente conservati, esaminati con il super-microscopio della struttura europea per la luce di sincrotrone Esrf (European Synchrotron Radiation Facility), un acceleratore di particelle che produce i raggi-x più potenti al mondo. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, è frutto della ricerca internazionale condotta da Università Vrije di Amsterdam, la svedese Uppsala University e l'Esrf.

L'estinzione di massa avvenuta 66 milioni di anni fa a causa della caduta del meteorite sull'attuale penisola dello Yucatàn, in Messico, ancora oggi lascia perplessi gli esperti, essendo uno degli eventi più selettivi nella storia della vita sulla Terra: ha causato l'estinzione di tutti i dinosauri non-aviani, gli pterosauri, le ammoniti e la maggior parte dei rettili marini, mentre ha risparmiato mammiferi, uccelli, coccodrilli e tartarughe.

 Adesso, la scoperta del periodo dell'anno in cui è avvenuto il catastrofico evento getta finalmente luce sul mistero: se nell'emisfero settentrionale era primavera, in quello meridionale era autunno. Ciò vuol dire che molti animali si stavano preparando ad andare in letargo per la stagione invernale e si trovavano quindi in un ambiente più riparato, come grotte o cunicoli sotterranei.

La risposta è arrivata dall'analisi di pesci fossili appartenenti al deposito di Tanis, in North Dakota, conservati nel momento della morte avvenuta pochi istanti dopo l'impatto del meteorite.

I ricercatori, guidati da Melanie During dell'Università di Uppsala, hanno usato i raggi-x del sincrotrone Esrf , che ha sviluppato particolari competenze nell'ambito della paleontologia. Grazie a questo super-microscopio europeo è stato possibile osservare i resti fossili con un dettaglio tale da vedere sia gli anelli di accrescimento presenti nelle ossa, sia la forma e la dimensione delle cellule. Grazie a queste osservazioni è stato possibile ricostruire la stagione dell'anno in cui gli animali si trovavano poco prima di essere seppelliti vivi.

 

 

 

 

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