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I cereali nella dieta in Europa molto prima dell'agricoltura

Le prove nel tartaro di uomini vissuti tra 11.550 e 8.000 anni fa

Redazione Ansa

I cacciatori-raccoglitori dell'Europa sud-orientale avevano una dieta basata su una varieta' di piante decisamente piu' vasta di quanto si ritenesse. Lo ha scoperto la ricerca internazionale coordinata dal gruppo dell'Università Sapienza di Roma diretto da Emanuela Cristani e pubblicata sulla rivista eLife.

Dalle analisi del tartaro presente sui denti di 60 individui vissuti in Europa tra 11.550 e 8.000 anni fa emerge per la prima volta con certezza che le antiche popolazioni che vivevano nel vecchio continente si cibavano di cereali selvatici ben prima dell'arrivo dei primi agricoltori. Una dinamica simile era stata accertata nei territori asiatici, dove varie prove archeologiche avevano mostrato l'integrazione sistematica di cereali selvatici nella dieta delle popolazioni di popoli cacciatori-raccoglitori.

Quel che emerge dal nuovo studio e' che cio' avvenne anche in Europa, durante il Mesolitico e il Neolitico antico, diversi millenni prima della diffusione delle pratiche agricoli stabili.
"L'analisi dei micro-residui vegetali intrappolati sui denti degli individui analizzati - ha spiegato Cristiani - mostrano che alcune specie di cereali selvatici, in particolare del genere Aegilops, sono state utilizzate fin dal Mesolitico antico, ovvero gia' 11.500 anni fa".

La conferma arriva anche dallo studio meticoloso di utensili e strumenti di pietra che secondo la ricerca dimostrano lo sviluppo di una tecnologia ad hoc per la lavorazione di questi alimenti. Secondo gli autori, proprio questa familiarita' con i cereali selvatici potrebbe aver facilitato la successiva adozione di piante domestiche la cui introduzione avvenne a partire dalla seconda meta' del VII millennio a.C.

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