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La gravità è cambiata nelle zone del Centro Italia colpite dai terremoti

Ingv, possibile legame con variazioni di densità del sottosuolo

Redazione Ansa

Variazioni della gravità terrestre sono state rilevate nelle zone del Centro Italia colpite dai terremoti dell'Aquila (2009) e di Amatrice-Norcia (2016): il fenomeno, che potrebbe essere legato a cambiamenti di densità del sottosuolo nei periodi pre e post sismici, è descritto in uno studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) pubblicato sulla rivista Remote Sensing.

L'analisi riguarda una lunga serie di misure effettuate con gravimetri assoluti (ovvero strumenti che misurano la gravità in corrispondenza di un determinato punto) in un lasso temporale che comprende anche i terremoti dell'Aquila e di Amatrice-Norcia.

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I gravimetri installati in cinque siti in Italia centrale e i terremoti di magnitudo superiore a 6 (stelle gialle) e superiore a 2,5 per i periodi 1985 –2008 (punti gialli), 2009 – 2016 (punti blu) e 2016 - 2019 (punti neri) (fonte: INGV)



Studiando i dati, i ricercatori guidati da Filippo Greco hanno scoperto che tutta l'area del Centro Italia presa in esame, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2020, è stata interessata da modeste variazioni negative del campo di gravità come conseguenza di una diminuzione di densità nel sottosuolo. Grosse e significative variazioni positive, invece, sono state registrate nelle due stazioni in Umbria a Terni e in Abruzzo presso il Laboratorio del Gran Sasso, negli intervalli di tempo dal 1954 al 2020 e dal 2005 al 2010.

La gravimetria trova un vasto impiego nell'ambito delle scienze della terra: le variazioni del campo di gravità associate ai terremoti, in particolare, meritano attenzione in quanto possono rappresentare importanti precursori, contribuendo alla definizione di modelli dinamici di accumulo e rilascio di energia.

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