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La perdita della biodiversità spegne il canto degli uccelli

Lo indicano i dati da Europa e Nord America

La perdita della biodiversità sta impoverendo il canto degli uccelli (fonte: nutmeg66 da Flickr)

Redazione Ansa

La primavera diventa sempre più silenziosa. Lo studio condotto da diverse istituzioni europee coordinate dalla britannica University of East Anglia a Norwich e pubblicato sulla rivista Nature Communications indica infatti che il paesaggio sonoro costituito dal canto degli uccelli si sta impoverendo sia in Nord America sia in Europa come conseguenza della riduzione sia del numero degli animali sia della loro diversità.

Incrociando i dati sul numero degli uccelli con le registrazioni del loro canto, la ricerca ha ricostruito il cambiamento del paesaggio sonoro primaverile nel corso degli ultimi 25 anni in oltre 200.000 località sulle due sponde dell'Atlantico, nessuna delle quali in Italia.
"I paesaggi sonori naturali sono sottoposti a una pressione sempre crescente a causa della perdita globale di biodiversità e i nostri risultati rivelano un deterioramento cronico della loro qualità", scrivono i ricercatori. "Questi cambiamenti - aggiungono - suggeriscono che i paesaggi sonori naturali, nel complesso, sono diventati sia più omogenei sia più silenziosi".

Il problema, rilevano gli autori della ricerca, non riguarda solo gli uccelli e la biodiversità, ma anche l'uomo. Più della metà della popolazione mondiale vive ormai in città e lo stile di vita urbano sta riducendo le opportunità di contatto diretto con l'ambiente naturale, per gli adulti come per i bambini, per i quali le occasioni di gioco all'aperto si stanno progressivamente restringendo. "Questa cosiddetta estinzione dell'esperienza sta determinando una crescente disconnessione tra uomo e natura, con impatti negativi sulla salute fisica, sulle capacità cognitive e sul benessere psicologico", scrivono i ricercatori.

In molti luoghi il canto degli uccelli è rimasto l'unico flebile contatto con l'ambiente naturale, che però si sta assottigliando sempre di più. "Si prevede che il calo progressivo delle popolazioni di uccelli provocherà un'ulteriore riduzione della qualità del paesaggio sonoro e, di conseguenza, una continua diluizione dell'esperienza di contatto con la natura", concludono gli scienziati.

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