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Nuovo modello 3D del sottosuolo dei Campi Flegrei

E' del settore più attivo del supervulcano, ottenuto con una tecnica innovativa

I Campi Flegrei visti dalla Stazione Spaziale Internazionale (fonte: NASA)

Redazione Ansa

Ora ha meno segreti una delle aree più attive del supervulcano dei Campi Flegrei, grazie al nuovo modello 3D del sottosuolo ottenuto grazie alla tecnica innovativa messa a punto dall'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ov-Ingv) e pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Il risultato è cruciale per capire sia il comportamento del settore più attivo della caldera dei Campi Flegrei, sia per il flusso delle emissioni gassose e per comprendere l'attività sismica più recente.

Utilizzando tecniche tomografiche ad alta risoluzione, i ricercatori hanno ricostruito la struttura 3D del sottosuolo nella zona di massima emissione di gas del vulcano dei Campi Flegrei, ossia il sistema idrotermale dell'area Pisciarelli che nell'ultimo decennio ha mostrato notevoli cambiamenti, come l'apertura di nuove bocche fumaroliche, variazioni geochimiche dei fluidi e alcuni episodi di emissione di fango.

Tanto che l'accesso all'area è stato da tempo vietato al pubblico per motivi di sicurezza. "Dal modello 3D ottenuto abbiamo potuto ricostruire la struttura del sottosuolo nella zona di massima emissione di gas, contenente la fumarola principale e la pozza di fango che nel tempo si è modificata e ampliata", osserva piega Antonio Troiano, primo autore dello studio.

In particolare, come precisa Roberto Isaia, fra gli autori della ricerca, "abbiamo evidenziato che la via principale di risalita dei fluidi avviene da un serbatoio più profondo attraverso un condotto, nella cui parte sommitale c'è una formazione di materiale argilloso.

La geometria delle strutture rilevate fornisce informazioni fondamentali per chiarire i processi che regolano la circolazione dei fluidi e l'emissione di gas o vapori nell'area in esame". Un contributo che potrà essere utile in futuro per affinare gli strumenti di previsione e prevenzione di protezione civile ma che al momento non ha alcuna implicazione diretta sulle misure di sicurezza della popolazione.

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