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L'effetto dei nubifragi a Roma visto dallo spazio

I satelliti hanno fotografato i sedimenti del Tevere riversati in mare

La scia di sedimenti trascinati in mare dal Tevere all’inizio di febbraio. (fonte: dati modificati di Sentinel-2, del programma Copernicus, elaborati dall'ESA CC BY-SA 3.0 IGO)

Redazione Ansa

Fotografata dallo spazio la scia dei sedimenti trascinati in mare dal Tevere, dopo i nubifragi avvenuti a Roma e nel Lazio all’inizio di febbraio 2019. La foto è stata scattata il 5 febbraio da Sentinel-2B, uno dei satelliti gemelli dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che fanno parte del programma Copernicus, gestito dall'Esa e dalla Commissione Europea. L'immagine mostra la grande quantità di materiale riversato nel Mar Tirreno estendersi per oltre 28 chilometri dalla costa, trascinata in direzione nord-ovest dalle correnti.

Il Tevere, il terzo fiume più lungo d’Italia, viaggia per circa 400 chilometri prima di farsi strada all’interno della città di Roma e finire nel mare. Gioca quindi un importantissimo ruolo nel trasporto di sedimenti e le acque intorno alla sua foce mostrano spesso un cambiamento di colore per questo motivo. Tuttavia le forti piogge del 2 febbraio sono risultate in una quantità di sedimenti particolarmente imponente, come si può osservare dall’immagine in alta definizione catturata da Sentinel-2B.

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