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L'intelligenza artificiale tiene d'occhio i vulcani

Con due algoritmi aiuta a prevedere le eruzioni

Un'eruzione vulcanica nelle Hawaii (fonte: Chris Favero, Flickr)

Redazione Ansa

L'Intelligenza artificiale può aiutare a prevedere le eruzioni vulcaniche. Due algoritmi, sviluppati da due gruppi di ricercatori britannici, riescono infatti a individuare i segnali spia del rischio vulcanico a partire dall'enorme flusso di dati raccolti dai satelliti europei Sentinel, del programma Copernicus gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Il risultato, presentato nel convegno dell'Unione Americana di Geofisica (Agu), potrebbe portare in un paio d'anni allo sviluppo di un sistema di allerta globale sul rischio di eruzioni vulcaniche.

"Sono 1.500 i vulcani di sopra del livello del mare a rischio di eruzione, ma solo cento di questi sono controllati", osserva Andrew Hooper, dell'università di Leeds. Il satellite Sentinel 1 usa una tecnica che confronta i segnali radar per rilevare i cambiamenti che avvengono sulla superficie terrestre. "La deformazione della crosta terrestre non sempre indica un'eruzione, ma sono pochi i casi in cui si ha un'eruzione senza deformazione", osserva Hooper. I ricercatori di Leeds hanno così 'insegnato' al loro algoritmo riconoscere le deformazioni del suolo.

L'algoritmo sviluppato dal Centro per l'osservazione di terremoti e vulcani (Comet) invece utilizza una forma di intelligenza artificiale ispirata alle reti neurali per analizzare le immagini organizzando delle categorie stabili.

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