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La Terra diventò rovente 252 milioni anni fa

Temperature salite di 15 gradi costrinsero le specie a migrare

Mappa della distribuzione geografica dei vertebrati terrestri circa 250 milioni di anni fa, quando la Terra era formata da un unico grande continente, la Pangea (fonte Archivio Muse)

Redazione Ansa

Il riscaldamento globale non è un fenomeno nuovo per la Terra: 252 milioni di anni fa, in concomitanza con la prima grande estinzione di massa, la temperatura del Pianeta aumentò di 15 gradi, spingendo le specie sopravvissute a migrare. È quanto emerge dallo studio internazionale pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B e coordinato dal Museo delle Scienze (Muse) di Trento. Quell'evento, osservano gli autori della ricerca, ha creato le condizioni per l'evoluzione successiva dei dinosauri.

Coordinati da Massimo Bernardi, del Muse, i ricercatori dell'Università di Bristol hanno studiato la distribuzione geografica dei vertebrati terrestri tra 270 e 240 milioni di anni fa. Un periodo turbolento per la Terra, con varie estinzioni, la prima delle quali cancellò il 95% delle specie.

A fare impennare le temperature furono le eruzioni di enormi vulcani in Siberia, che liberarono nell'atmosfera migliaia di tonnellate di anidride carbonica, portando a una serie di reazioni a catena: riscaldamento globale, perdita di ossigeno nei fondali marini e piogge acide.

"Il riscaldamento è uno dei fattori più importanti dell'estinzione di massa tra il Permiano e il Triassico. Nel nostro studio - ha spiegato all'ANSA Massimo Bernardi - abbiamo analizzato come queste crisi climatiche hanno cambiato la distribuzione dei grandi vertebrati terrestri. Abbiamo così dimostrato che le specie sopravvissute sono scappate dalla fascia equatoriale verso i poli. Queste ondate migratorie - ha aggiunto - sono state accompagnate da altre estinzioni. Ma la crisi climatica ha anche sospinto l'evoluzione di alcune specie rimaste in vita, come gli arcosauri, dai quali discenderanno i dinosauri. Questo aspetto - ha concluso Bernardi - ci insegna che la vita è più resiliente di quel che ci aspettiamo".

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