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Il mondo de 'Il trono di spade' ricreato in laboratorio

Simulazioni climatiche svelano i retroscena della trama

Redazione Ansa

Il fantastico mondo de 'Il trono di spade' diventa realtà, grazie ad un modello climatico che riproduce esattamente le anomale stagioni narrate nella saga: oltre a svelare come il meteo influisce sull'evoluzione della trama, la simulazione dimostra perfino che le emissioni di draghi e incendi potrebbero causare un innalzamento della temperatura simile a quello previsto nella realtà per la Terra, vittima del riscaldamento globale.

I risultati dello studio sono pubblicati in un articolo scientifico firmato scherzosamente dai ricercatori con lo pseudonimo 'Samwell Tarly', uno dei personaggi del fantasy 'Cronache del ghiaccio e del fuoco' di George R. R. Martin a cui si è ispirata la famosa serie televisiva 'Games of thrones', prossima ormai alla sua ottava stagione.

Il modello climatico, sviluppato in collaborazione con le università di Cardiff e Southampton, dimostra che la stagione invernale lungo la Barriera (l'enorme muro di ghiaccio che separa il mondo degli uomini dalle ostili terre dell'Eterno Inverno) è paragonabile a quella della Lapponia. Invece a Castel Granito, la roccaforte della Casa Lannister, il clima è simile a quello della città di Houston, in Texas. La velocità e la direzione dei venti previste nella simulazione spiegano perfino il dominio sui mari della flotta delle navi lunghe e le rotte commerciali nel mare Stretto.

"Dal momento che i modelli climatici si basano su processi scientifici basilari, sono in grado di simulare non solo la Terra attuale, ma qualsiasi pianeta, vero o immaginario, semplicemente conoscendo la posizione dei continenti, le alture e la profondità degli oceani", ricorda Dan Lunt, docente di geografia a Bristol. "Questo studio è divertente, ma ha risvolti molto seri", aggiunge Carrie Lear, docente di scienze della Terra all'Università di Cardiff. Grazie al progetto Sweet, infatti, i ricercatori stanno mettendo alla prova gli attuali modelli climatici per affinare le previsioni dei cambiamenti attesi per la fine del secolo.

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