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L'eruzione dell'Etna vista dallo spazio

Sorvegliata dai satelliti 'sentinella' europei

Redazione Ansa

L'ultima eruzione dell'Etna è stata seguita per la prima volta anche dallo spazio, dai satelliti - sentinella del programma europeo Copernicus. E' il risultato del progetto nato dalla collaborazione tra l'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv) e Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Le immagini spaziali dell'Etna riprese dallo spazio segnano l'esordio del progetto Geohazard Exploitation Platform (Gep), attualmente in fase di test operativo su un selezionato numero di vulcani e che si basa su dati e immagini rilevati dai due satelliti Sentinel 2 (il prima lanciato nel giugno 2015 e il secondo nel marzo 2017) e distribuiti gratuitamente.

Proprio la più recente eruzione dell'Etna, iniziata il 15 marzo 2017, ha permesso di dare il via ai primi test. Le immagini scattate tra 16 e 26 marzo "mostrano la lava emessa dal vulcano e, in particolare, evidenziano in modo chiaro la presenza di colate emesse in tempi successivi e localizzate in due zone diverse", ha detto Malvina Silvestri, dell'Ingv. Dati utili per un monitoraggio costante che quando tra pochi mesi vedrà anche la piena operatività di Sentinel-2B fornirà aggiornamenti dallo spazio con una cadenza di 2 o 3 giorni.

La coppia dei satelliti Sentinel 2 fa parte della costellazione Copernicus, il programma promosso dall'Esa e Commissione Europea per la salvaguardia del pianeta, che proseguirà negli anni con i lanci di almeno 6 famiglie di sentinelle differenti dedicate allo studio di temi specifici.

Intanto a tenere sotto controllo Etna, Vesuvio e Campi Flegrei ci sono anche i dati in arrivo dal satellite americano Landsat-8, che integrati a quelli in arrivo dalle sentinelle europee, forniscono la stima della temperatura superficiale e dell'andamento dei flussi di lava.

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