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Le praterie di 'alghe' del Mediterraneo come l'Amazzonia

Producono ossigeno e catturano CO2, vanno tutelate

Posidonia oceanica nel Mediterraneo (fonte: Alberto Romeo, albertoromeo@neomedia.it, http://www.romeofotosub.it)

Redazione Ansa

Scoperti i segreti della 'Foresta Amazzonica' del Mar Mediterraneo, ossia le praterie di Posidonia che sono un vero e proprio polmone subacqueo cruciale per la produzione di ossigeno. Ricercatori italiani hanno scoperto che queste piante funzionano in modo diverso a seconda della profondità in cui vivono e questo può aiutare a mettere a punto strumenti su misura per proteggerle. Il risultato, pubblicato su Scientific Reports, si deve al gruppo internazionale guidato da Gabriele Procaccini, della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

Lo studio
I ricercatori hanno studiato i fondali della Baia di Calvi in Corsica e hanno analizzato il funzionamento di una specie di Posidonia che vive lungo tutta la sua fascia costiera del Mediterraneo, la Posidonia oceanica. Questa pianta è minacciata dai cambiamenti climatici da inquinamento e interventi dell'uomo sulle coste. ''L'obiettivo è stato scoprire le strategie di adattamento di questa pianta marina per mettere a punto strategie per proteggerla'' ha detto all'ANSA Procaccini. Per esempio, ha aggiunto, la scoperta è importante per i programmi di riforestazione, perché indica che le piante che si sono adattate a vivere vicino alla superficie non possono essere impiantare a 40 metri di profondità e viceversa.

Una specie da tutelare
La Posidonia è una specie da tutelare, ha rilevato Procaccini, perché svolge importanti funzioni per l'ambiente a partire dalla produzione di ossigeno, che è pari a quella delle foreste tropicali. Inoltre cattura l'anidride carbonica presente nell'atmosfera e la immagazzina. Le sue praterie stabilizzano anche i fondali, proteggendo le coste dall'erosione, e ospitano una grande varietà di specie vegetali e animali. Poiché le praterie di Posidonia si estendono dalla superficie del mare fino a 40 metri di profondità, deve adattarsi a diverse condizioni di luce. I ricercatori hanno scoperto che la luce influenza fortemente le attività metaboliche della pianta, cioè di fotosintesi e respirazione. Le piante più vicine alla superficie si attivano prima e più a lungo, quelle che si trovano più in profondità invece, si attivano più tardi, e hanno un metabolismo più lento. Secondo lo studio questa capacità di adattamento è dovuta a un'estrema variabilità delle copie dei geni.

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