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Giornata della Terra, la Nasa lancia l'invito al selfie globale

Mentre l’Esa riflette sulle connessioni che plasmano il pianeta

Prima immagine dell'intero disco terrestre dal satellite Meteosat di terza generazione dell'Esa, catturata il 18 marzo 2023 (fonte: EUMETSAT/ESA)

Redazione Ansa

In occasione della Giornata della Terra, celebrata il 22 aprile di ogni anno in tutto il mondo, la Nasa ha lanciato l’invito a scattare un selfie ‘globale’: tutti coloro che vorranno partecipare all’evento dovranno solo uscire di casa e fotografarsi nel proprio angolo di mondo, accanto a montagne, parchi, fiumi e laghi, per poi condividere lo scatto sui social media utilizzando l'hashtag #GlobalSelfie.

Gli astronauti della Nasa hanno portato a casa le prime immagini del pianeta visto dallo spazio e ora, mentre i satelliti catturano immagini della Terra ogni secondo, l’agenzia invita i partecipanti a mostrarla dal proprio personale punto di vista. Anche l’Agenzia Spaziale Europea partecipa alla Giornata della Terra con una riflessione su tutte le complesse e intricate connessioni che plasmano il nostro pianeta: ogni componente, dall’atmosfera agli oceani, dalla superficie terrestre alle calotte glaciali, influenza e interagisce con le altre, rendendo fondamentale la comprensione di questi meccanismi per affrontare le sfide ambientali e mitigare il cambiamento climatico. Ad esempio, quello che accade nell’Artico non resta confinato in questa regione, spesso considerata distante e isolata, ma influenza tutto il sistema, contribuendo all’innalzamento del livello dei mari e innescando un circolo vizioso che amplifica sempre più il riscaldamento globale. Un altro esempio è costituito dalla sabbia del Sahara e dal suo viaggio transcontinentale: ogni anno, i venti spazzano grandi quantità di sabbia dal deserto del Sahara attraverso l’Oceano Atlantico.

Anche se apparentemente remoto, questo fenomeno ha un impatto significativo sugli ecosistemi oceanici a migliaia di chilometri di distanza: porta con sé nutrienti essenziali come ferro e fosforo, che agiscono come fertilizzanti per gli organismi marini, ma può anche peggiorare la qualità dell’aria e, se depositata in ecosistemi sensibili come le barriere coralline, può introdurre sostanze inquinanti e agenti patogeni.

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