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Una petizione per salvare l'ultimo cielo stellato d'Italia

E' quello di Manciano (Grosseto) ma rischia di scomparire

Un'immagine a tutto tondo del cielo di Manciano (fonte: Gianluca Masi, The Virtual Telescope Project)

Redazione Ansa

Un Sos per salvare il cielo più stellato d'Italia, il meno inquinato dalle luci artificiali: è quello che si trova sopra Manciano (Grosseto) e che ora rischia di scomparire. E' uno dei più preziosi rifugi per gli appassionati di astronomia in Italia, ma la nascita di un parco eolico ne comprometterà il cielo stellato. Per tutelarlo, è partita su Change.org una petizione per bloccare i lavori e salvare l'ultimo cielo stellato d'Italia, il Paese che produce più inquinamento luminoso tra quelli del G20.

"Purtroppo, nel corso di decenni, nel nostro Paese è esplosa quella smodata diffusione della luce artificiale nell'ambiente notturno, che la scienza chiama inquinamento luminoso e che ha privato la stragrande maggioranza dei cittadini Italiani dello spettacolo del cielo stellato",  scrive il promotore dell'appello, l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project.

 "Molti dei nostri bimbi il cielo non sanno nemmeno che cosa sia. Semplicemente, è scomparso dalla loro esperienza", aggiunge Masi. Eppure, una piccola oasi buia esiste ancora e non a 3.000 metri di quota ma nella Maremma: è il comune di Manciano, vicino Grosseto, che grazie a una serie di attenzioni si è preservato fino a essere oggi il territorio meno colpito dall'inquinamento luminoso in tutta l'Italia Peninsulare.

Un'unicità che ha reso il territorio un rifugio per molti e ha visto la nascita di istallazioni astronomiche e di un vero e proprio turismo astronomico. Ma a cancellare il cielo potrebbe ora essere la nascita di un parco eolico, 8 pale alte circa 200 metri, e un impianto fotovoltaico che per questioni tecniche e di sicurezza necessitano di sistemi di illuminazione di grande impatto. "Ben venga la realizzazione di tali impianti - ha detto Masi - ma non si poteva scegliere luogo peggiore".

E' nato allora un appello firmato al momento da circa 1.000 sostenitori che chiede di ripensare l'opera e conclude citando la Dichiarazione Universale dei Diritti delle Generazioni Future dell'Unesco del 1991: "le persone delle generazioni future hanno il diritto a una Terra indenne e non contaminata, includendo il diritto a un cielo puro".

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