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Il riscaldamento dell’Artico visto con gli occhi dei satelliti VIDEO

Sono diventati indispensabili per monitorare questo luogo remoto

Il ghiacciaio Petermann, nella Groenlandia Nord-occidentale, fotografato dal Copernicus Sentinel-2 il 16 settembre 2022 (fonte: ESA)

Redazione Ansa

L’Artico continua ad essere la regione più esposta al cambiamento climatico: qui gli aumenti di temperatura sono sproporzionatamente più elevati rispetto al resto del pianeta, un fenomeno noto come ‘amplificazione artica’ che solo i satelliti possono vedere e documentare con i loro ‘occhi’. È qui che entrano in gioco i satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea, diventati strumenti indispensabili per comprendere e affrontare le complesse dinamiche e le conseguenze non solo per questa regione, ma per il mondo intero: è quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista Remote Sensing e guidato da Igor Esau del Centro ambientale e di telerilevamento di Nansen, in Norvegia.
L'estensione dei ghiacci in Artico dal 1979 al 2022 (fonte: ESA)
Una dimostrazione dell’aiuto prezioso fornito dai satelliti è l’emergenza avvenuta a maggio 2020, quando 20mila tonnellate di petrolio sono fuoriuscite da una centrale elettrica vicino a Norilsk, in Russia, contaminando il fiume Ambarnaya e il lago Pyasino. Il disastro, il cui costo ha superato i 2 miliardi di dollari, è stato causato dal crollo di un pilastro dopo che il terreno era diventato instabile per lo scioglimento del permafrost. In quel frangente, la missione dell’Esa Sentinel-2 del programma Copernicus ha permesso di analizzare in dettaglio la situazione e di attribuire l’incidente al riscaldamento globale.
Altri satelliti dell’Esa come CryoSat e Copernicus Sentinel-3 sono in grado di misurare con precisione lo spessore del ghiaccio marino artico, consentendo ai ricercatori di valutare i cambiamenti in corso. La missione Smos, dedicata all’acqua, e Copernicus Sentinel-1 completano i dati fornendo misurazioni della salinità dell’oceano e mappature complete del ghiaccio marino in qualsiasi condizione atmosferica. Ma i satelliti Esa hanno facilitato lo studio anche di altri parametri fondamentali per capire l’amplificazione artica, come la temperatura superficiale, la composizione atmosferica e l’albedo, cioè la quantità di luce riflessa da una superficie.
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