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Luna, la mappa dell’acqua al Polo Sud guiderà gli astronauti VIDEO

Risorsa importante in vista delle future missioni Artemis

Rappresentazione grafica della firma chimica dell'acqua nel Polo Sud della Luna, rilevata dallo strumento Sofia (fonte: NASA, Goddard Space Flight Center Scientific Visualization Studio/Ernie Wright)

Redazione Ansa

E’ stata completata la mappa che guiderà i prossimi astronauti sulla Luna alla ricerca dell'acqua intrappolata nel sottosuolo e nelle zone più in ombra di alcuni crateri: una risorsa che potrebbe essere fondamentale per le future colonie umane. La mappa è il risultato della ricerca congiunta di Nasa e Agenzia spaziale tedesca (Dlr), batata sui dati dello strumento Sofia (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy) e pubblicata sulla rivista The Planetary Science Journal.

L’acqua è in assoluto una delle risorse più importanti e preziose per qualsiasi attività umana e lo sarà anche per le future colonie spaziali: è fondamentale non solo da bere, ma per coltivare verdure e ortaggi in piccole serre o per costruire edifici usando materiali o polveri direttamente sul campo. Ma l’acqua pesa non poco e uno dei maggiori limiti per qualsiasi avventura spaziale è quella del costo dei trasporto in orbita. Individuarne i maggiori depositi sulla Luna e riuscire a sfruttarli, trovando dunque il modo di non dover rifornire d’acqua colonie e avamposti, è una delle maggiori sfide per tutte le agenzie spaziali oggi al lavoro per il ritorno sulla Luna e che prevedono di costruire vere e proprie colonie.



A scoprire per la prima volta la presenza di acqua sulla Luna è stata la sonda sovietica Luna 24, ma si trattava di piccolissime tracce e la conferma dell’esistenza di veri grandi depositi si è dovuto attendere fino al 2009 con i dati del satellite indiano Chandrayaan-1, e alcuni anni più tardi con quelli della missione americana Lcross. Ovviamente non si parla di acqua allo stato liquido, che non potrebbe esistere sulla Luna dove non c’è atmosfera e la gravità è troppo bassa per trattenere il vapore, ma di ghiaccio intrappolato tra le rocce che si preserva soprattutto nelle regioni più fredde, in particolare al Polo Sud e nelle aree dei crateri che restano sempre in ombra. Non è un caso che i siti candidati per la discesa degli astronauti delle missioni Artemis siano proprio al Polo Sud.

Utilizzando i dati raccolti in questi ultimi anni dall’osservatorio mobile Sofia, un innovativo telescopio sviluppato da Nasa e Dlr che ha concluso le sue attività nel settembre del 2022, i ricercatori hanno realizzato la più dettagliata mappa dell’acqua presente in tutta la regione del Polo Sud lunare visibile dalla Terra. La mappa sarà utilissima per definire meglio i siti di allunaggio delle prossime missioni Artemis, a partire da quella che nel 2025 o 2026 porterà la prima donna e il prossimo uomo sul nostro satellite.

La mappa sarà utile anche per la missione Viper, il rover che la Nasa prevede di lanciare nel 2024 per verificare da vicino la presenza di acqua e capire realmente se e come la si potrà utilizzare come risorsa. I nuovi studi serviranno anche a capire meglio l’origine dell’acqua lunare, che si ritiene possa provenire in parte dall’interazione del vento solare con alcuni materiali che si trovano in superficie e che in parte sarebbe invece stata trasportata da asteroidi.

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