Rubriche

Problema alla Soyuz, russi e americani al lavoro insieme

E' la navetta di emergenza e che porta astronauti a Terra

Redazione Ansa

Potrebbe essere il liquido di raffreddamento, quello che per ore è fuoriuscito dall’unica navetta russa Soyuz attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale. E’ la Soyuz MS-22 con la quale il 21 settembre scorso erano arrivati a bordo i russi Dimitri Petelin e Sergey Prokopyev, con l'americano Frank Rubio ed è la stessa con cui i tre dovrebbero rientrare a Terra fra circa tre mesi, nonché la navetta a disposizione dell’equipaggio in eventuali situazioni di emergenza. Sul problema stanno lavorando insieme russi e americani, ancora una volta confermando il clima di collaborazione, ormai unico, che ha sempre contraddistinto la Stazione Spaziale.

La perdita è stata rilevata quando in Italia era notte. Prokopyev e Petelin avevano cominciato a prepararsi per affrontare la passeggiata spaziale già rinviata una volta, il 25 novembre scorso, per un problema a una delle tute per l'attività extraveicolare. Ma anche questa volta hanno dovuto fermarsi, quando uno sciame di goccioline che fuoriusciva dalla parte di poppa della Soyuz ha costretto a fermare tutto. Impossibile stabilire di che cosa si trattasse e l'unico indizio era un calo di pressione rilevato nel circuito di raffreddamento esterno della navetta russa: cosa che ha subito portato all'ipotesi che si trattasse del liquido refrigerante.

 

 

 

 

 

Le goccioline hanno continuato a fuoriuscire per ore, mentre a Terra i tecnici cercavano di analizzare la situazione. “I tecnici russi stanno continuando a controllare i dati e a consultarsi sia con i tecnici della Nasa, sia con gli altri partner della Stazione Spaziale”, ha detto l’agenzia spaziale americana. Sempre la Nasa ha dichiarato intanto che l’equipaggio non corre alcun pericolo. Sulla Stazione Spaziale si trovano attualmente sette astronauti: con Petelin, Prokopyev e Rubio ci sono i quattro arrivati con la Crew Dragon: il giapponese Koichi Wakata, la russa Anna Kikina e gli americani Josh Cassada e Nicole Mann. 

 La Soyuz MS-22 è l’unica navetta russa in grado di trasportare astronauti attualmente agganciata alla Stazione Spaziale; l'altro veicolo in grado di trasportare un equipaggio è l'americana Crew Dragon, mentre gli altri quattro veicoli attraccati sono tutti dei cargo: due sono i russi Progress e poi gli americani Cygnus e Dragon. 

Sono tanti i punti interrogativi ancora senza risposta. Il primo riguarda la natura del liquido disperso e l'eventuale conferma che sia effettivamente il liquido di raffreddamento. Bisogna poi capire la causa della perdita e una delle prime ipotesi è quella dell’impatto di un micrometeorite o di un detrito spaziale, ma è anche possibile che si tratti di un malfunzionamento dei sistemi della Soyuz. La cosmonauta Kikina ha cominciato una prima ispezione fotografica della zona in cui è avvenuta la perdita utilizzando il braccio robotico Era (European Robotic Arm), inviando le immagini a Terra per essere analizzate. E’ da verificare poi la possibilità di riparare il danno in orbita o quella, per l’agenzia spaziale russa Roscosmos, di poter lanciare un’altra Soyuz per permettere ai due russi e all’americano Rubio di tornare a Terra. Al momento il prossimo volo di una Soyuz è in programma nel marzo 2023.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it