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Missione Dart, sganciata la sonda italiana, filmerà l’impatto con l’asteroide

Previsto nella notte tra 26 e 27 settembre

Rappresentazione artistica della sonda Dart e del minisatellite LiciaCube, prima dell'impatto con il sistema binario di asteroidi formato da Didymos e Dimorphos (Fonte: NASA/Johns Hopkins, APL/Steve Gribben)

Redazione Ansa

Si è sganciato con successo, alle 1,14 di oggi ora italiana, il minisatellite LiciaCube dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che si trovava a bordo della sonda Dart della Nasa: il veicolo si schianterà contro l’asteroide Dimorphos nella notte tra 26 e 27 settembre, sempre alla stessa ora, e il satellite italiano ha il compito di filmare lo scontro a distanza di sicurezza. Entra, così, nel vivo la fase finale di questa spettacolare missione di studio dedicata alla difesa planetaria, un test per verificare se un approccio simile possa avere successo nel deviare la traiettoria di oggetti che rappresentino una minaccia per la Terra.
Sono state ore intense e concitate: tutto il gruppo di LiciaCube, realizzato dall’azienda Argotec, ha seguito la fase di distacco col fiato sospeso, in attesa dell’aggancio del segnale avvenuto alle 2,04. L’emozione è stata grande, anche perché per l’Italia si tratta della prima sonda interplanetaria. Il team ha continuato per tutta la notte a utilizzare le finestre di comunicazione per ‘parlare’ con il piccolo satellite. La missione è entrata, infatti, nella sua fase più importante: sono iniziate ora le operazioni di calibrazione in volo e navigazione verso la traiettoria di avvicinamento ottimale da cui osservare, da vicino ma in sicurezza, l’impatto di Dart sull’asteroide e i fenomeni successivi, primo tra tutti il getto di materiale che sarà espulso dalla sua superficie.
La sonda Dart della Nasa, invece, ha ripreso il suo assetto, per proseguire il viaggio che la porterà all’impatto a circa 24mila chilometri orari. La missione è partita il 24 novembre 2021, con l’obiettivo di raggiungere un sistema binario formato da due asteroidi: il più grande, Didymos, ha un diametro di 780 metri, mentre Dimorphos, che orbita intorno al suo fratello maggiore, ha un diametro di 160 metri. Poiché i due oggetti possono essere osservati dai telescopi terrestri, sarà facile verificare se l’impatto del veicolo spaziale sarà riuscito a spostare l’orbita di Dimorphos.
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