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Conto alla rovescia per il lancio del razzo europeo Vega C

Previsto per il 13 luglio, è stato realizzato in Italia

Raffigurazione artistica del razzo Vega C (Fonte: ESA-J. Huart)

Redazione Ansa

È iniziato il conto alla rovescia per il lancio di debutto del nuovo razzo Vega C dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), realizzato in Italia negli stabilimenti di Avio a Colleferro: il lancio è previsto per il 13 luglio, alle ore italiane 13,13, dallo Spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. “Sono in corso gli ultimi preparativi, gli ultimi sforzi”, commenta Stefano Bianchi, a capo del dipartimento per i programmi di volo dell’Esa, durante la conferenza stampa. “C’è grande attesa per il lancio – aggiunge Bianchi – e il calendario da qui al 2025 è già pieno, con 14 voli in programma”.
Vega C è un razzo alto circa 35 metri e pesante 210 tonnellate. Il nuovo lanciatore è un aggiornamento di Vega: una versione C, che sta per Consolidamento, con un nuovo motore a combustibile solido (che fornisce un’eccezionale spinta al decollo senza le difficoltà di gestione del propellente liquido) e una capacità di carico aumentata del 50% rispetto al predecessore (2.200 chilogrammi in tutto). Le modifiche, inoltre, permettono a Vega C di rilasciare i carichi su orbite differenti: l'ultimo stadio ha infatti la capacità di effettuare ben sette riaccensioni, che si traducono nella possibilità di posizionare i satelliti in tre orbite diverse e indirizzare poi lo stadio finale in un'orbita di rientro, in modo che bruci nell'atmosfera senza lasciare detriti.
Il collaudo di Vega C avverrà con il ventunesimo lancio di Vega (VV21) e porterà in orbita il satellite Lares-2, sviluppato per l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Centro Fermi, Università Sapienza di Roma e OHB Italia, e sei CubeSat, selezionati dall'Esa e realizzati da università e centri di ricerca europei, tra cui tre italiani. “Lares-2 - che sarà posizionato ad un’altitudine di quasi 6.000 chilometri - sarà monitorato dai laser della stazione di Terra per misurare la distorsione dello spazio-tempo”, spiega Mario Cosmo, direttore dell’Asi per Scienza e Ricerca, “e quindi metterà alla prova la Teoria della Relatività Generale di Einstein”.
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