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Telescopio Webb, la sua super vista apre nuovi scenari

Il confronto con le immagini del vecchio telescopio Spitzer

La Grande Nube di Magellano vista dai telescopi Spitzer e Webb (fonte: NASA/JPL-Caltech, NASA/ESA/CSA/STScI)

Redazione Ansa

Mostra una nitidezza e una definizione senza precedenti, l'immagine delle stelle e dei gas della Grande Nube di Magellano catturata per prova dallo strumento Miri del nuovo telescopio spaziale James Webb: niente a che spartire con l'immagine più annebbiata e confusa scattata dal suo predecessore ormai in pensione Spitzer della Nasa. Il confronto, come un esame della vista fatto con e senza occhiali, è pubblicato dalla Nasa, che conduce la missione insieme all'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e a quella canadese (Csa).

Le immagini evidenziano l'incredibile salto tecnologico che è stato compiuto nell'arco di un ventennio, dai tempi di Spitzer (il primo telescopio a fornire immagini dell'universo ad alta risoluzione nel vicino e medio infrarosso) fino al giorno d'oggi con Webb. Il suo strumento Miri (che lavora a oltre 260 gradi sotto zero) mostra il gas interstellare con dettagli mai visti prima, perfino l'emissione da molecole di carbonio e idrogeno che svolgono un ruolo importante nell'equilibrio termico e nella chimica del gas. Quando Webb sarà pronto per iniziare le osservazioni scientifiche, immagini come queste aiuteranno a trovare nuovi indizi sulla nascita delle stelle e dei sistemi protoplanetari.

Per arrivare quanto prima a quel momento, i tecnici di Webb hanno già concluso l'allineamento del telescopio e stanno avviando il processo di impostazione e test degli strumenti: le operazioni dovrebbero durare circa due mesi, in modo da iniziare le osservazioni scientifiche questa estate.

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