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Pronto il censimento delle galassie di mezza età

E’ così preciso da permettere di studiare le loro stelle

Redazione Ansa

E’ pronto il censimento più accurato delle galassie di ‘mezza età’: si basa sulle osservazioni astronomiche di migliaia di galassie a un’epoca cosmica compresa tra 5 e 8 miliardi di anni fa, realizzate dal programma europeo LEGA-C (Large Early Galaxy Astrophysics Census) con una precisione tale da permettere di analizzare in dettaglio le popolazioni di stelle in esse contenute. Il risultato, utile a capire l’evoluzione delle galassie, è pubblicato su Astronomical Journal da una collaborazione internazionale a cui partecipano anche Anna Gallazzi e Stefano Zibetti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) a Firenze.

Lo studio, guidato da Po-Feng Wu dell’Istituto di Astronomia e Astrofisica di Taipei (Taiwan), ha preso in esame i dati pubblicati a luglio dal programma LEGA-C: si tratta di un vero e proprio censimento di oltre 3.000 galassie remote, realizzato tra dicembre 2014 e marzo 2018 grazie allo strumento Vimos installato sul Very Large Telescope dell’Osservatorio europeo meridionale (ESO) in Cile.

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L'evoluzione di tre galassie, come emerge dalla simulazione numerica ‘Illustris-TNG’ (fonte: The Illustris Collaboration, 2018)

I risultati dell’analisi consentono di studiare il passato (anche remoto) delle galassie, con maggiore dettaglio di quanto non si possa fare con galassie del nostro vicinato cosmico. Le misure accurate raccolte per il campione di galassie di Lega-C consentono, per la prima volta, di confrontare direttamente le predizioni dei modelli teorici con le osservazioni in quel particolare intervallo della storia dell’universo. In questo modo è anche possibile migliorare i modelli stessi e la comprensione della fisica che regola l’evoluzione delle galassie.

Lo studio dimostra che esiste un buon accordo generale tra la demografia delle galassie osservate e i dati ottenuti nelle simulazioni, per quanto riguarda età e processi di formazione stellare. “E’ un importante passo avanti per i modelli teorici utilizzati, soprattutto se si pensa che fino a pochi anni fa non era possibile riprodurre neanche le dimensioni delle galassie”, commenta Gallazzi dell’INAF.

 

 

 

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