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Aeolus, il satellite cacciatore di venti compie 3 anni

Con uno strumento italiano, ha aiutato le previsioni meteo durante la pandemia di Covid-19

Rappresentazione artistica del satellite europeo Aeolus (fonte: ESA/ATG medialab)

Redazione Ansa

Il cacciatore di venti Aeolus compie tre anni: lanciato il 22 agosto 2018, il satellite sperimentale dell'Agenzia spaziale europea (Esa) studia la distribuzione dei venti terrestri con un'accuratezza mai raggiunta prima, per ottenere informazioni sempre piu' dettagliate su meteo, clima e inquinamento. Ha dato il suo prezioso contributo anche durante l'emergenza Covid-19, quando la cancellazione di molti voli di linea aveva ridotto l'acquisizione di dati meteo. Aeolus e' rimasto sempre operativo con il suo innovativo strumento Aladin (Atmospheric LAser Doppler INstrument), dotato del piu' potente trasmettitore laser operante nell'ultravioletto mai costruito per un'applicazione spaziale, che e' stato realizzato dalla Leonardo negli stabilimenti di Pomezia e Campi Bisenzio grazie al contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

È proprio la rivoluzionaria tecnologia laser che, generando pulsazioni di luce Uv inviate nell'atmosfera, mette in evidenza i venti globali, da 30 chilometri fino al suolo. Si tratta di un approccio totalmente nuovo nella misurazione del vento dallo spazio. Aeolus puo' analizzare aree che non sono ancora raggiungibili dai mezzi di rilevazione classici (palloni sonda o aerei) e quindi approfondire la nostra conoscenza dei venti, portando benefici a tante attivita' lavorative quotidiane come l'agricoltura o la navigazione. Nel 2020, l'Esa ha reso pubblici i dati raccolti dal satellite e quindi potenzialmente utilizzabili dai centri di previsione metereologica di tutto il mondo. Questo risultato significa che le misurazioni di Aeolus sono state considerate affidabili e integrabili con i riferimenti meteo attualmente esistenti, raggiungendo quindi l'obiettivo della sua missione.

Gli ingegneri ed esperti di Leonardo sono gia' al lavoro per sviluppare un nuovo e ancora piu' performante laser, in modo da essere pronti a realizzarne altri nel caso in cui il successo di questo primo satellite dovesse tradursi nel dispiegamento di un'intera costellazione di satelliti come Aeolus, in grado di fornire dati in poche ore coprendo l'intera superficie terrestre.

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