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La vicina di casa del Sole dà spettacolo

In 7 secondi la luminosità di Proxima Centauri è aumentata 14.000 volte

Rappresentazione artistica di un’eruzione stellare su Proxima Centauri, a 4,2 anni luce dal Sole (fonte: NRAO/S. Dagnello)

Redazione Ansa

Eruzione stellare da record sulla vicina di casa del Sole, Proxima Centauri, distante appena 4,2 anni luce: in 7 secondi la stella è diventata 14.000 volte più luminosa, indica la ricerca pubblicata sull’Astrophysical Journal Letters dal gruppo dell’Università americana del Colorado a Boulder coordinato da Meredith MacGregor.

Il fenomeno è stato studiato nel 2019 da nove osservatori, sia spaziali che terrestri, tra cui Hubble e il radiotelescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell’Osservatorio europeo meridionale (Eso), sulle Ande cilene.

“L’eruzione è stata una delle più violente osservate nella galassia, tanto da far diventare la stella in 7 secondi 14.000 volte più luminosa nell’ultravioletto”, ha spiegato MacGregor. Si è trattato di un gigantesco brillamento stellare, gli astronomi lo chiamano flare, un’esplosione di materia e radiazione a diverse lunghezze d’onda che sprigiona un’energia equivalente a decine di milioni di bombe atomiche, proiettando nello spazio una miriade di particelle cariche, come avviene con il vento solare.

Proxima Centauri è una stella piccola e fredda, una cosiddetta nana rossa, il tipo di stella più abbondante nell’universo. La sua massa è circa un ottavo di quella del Sole e ospita almeno due pianeti, uno dei quali, Proxima Centauri b, potrebbe essere simile alla Terra. Per questo, secondo gli autori della ricerca, studiare le violente eruzioni di stelle come Proxima Centauri potrebbe aiutare a plasmare la caccia alla vita oltre il Sistema Solare.

“A causa di queste esplosioni, molto frequenti su Proxima Centauri, se ci fosse vita sul pianeta più vicino alla stella - conclude MacGregor - dovrebbe apparire molto diversa da qualsiasi altra cosa sulla Terra. Un essere umano su questo pianeta non se la passerebbe bene”.

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